12 Gennaio 2017

Capannone-rifugio in fiamme: due morti e un ferito VIDEO


E’ di un morto e due feriti il bilancio dell’incendio sviluppatosi ieri sera a Sesto Fiorentino nel capannone che un tempo ospitava l’ex mobilificio Aiazzone. Da due anni l’immobile, abbandonato, era occupato da extracomunitari, per lo più somali, proprio come Ali Muse, il 44enne che ha perso la vita nel tentativo di recuperare i documenti che gli servivano per il ricongiungimento familiare, per fare arrivare in Italia la moglie e i due figli che abitano in Kenya. Altri due extracomunitari sono stati ricoverati perché rimasti intossicati. Alcune decine di stranieri sono riusciti ad uscire da soli dall’ex mobilificio mettendosi in salvo. Il capannone è stato posto sotto sequestro. La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per incendio colposo e omicidio colposo. Al momento l’ipotesi è che l’incendio abbia avuto cause accidentali.
Per accogliere le decine di stranieri che occupavano lo stabile sono state allestite delle tende in una piazzetta nelle vicinanze del capannone. La protezione civile ha distribuito coperte ed è stata messa in piedi anche una cucina da campo.
Nel frattempo si sta lavorando per trovare una soluzione alternativa. Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha affermato che “il Comune non ha né spazi né risorse per gestire da solo un’emergenza di questa entità” rivolgendo un appello a tutte le istituzioni, Regione, Città metropolitana. Ma la polemica divampa con il centrodestra che parla di tragedia che poteva essere evitata e di fallimento del modello di accoglienza. Intanto gli stessi extracomunitari hanno dato vita ad una protesta chiedendo una casa dove poter dormire. Prima di sono ritrovati davanti alla Prefettura di Firenze, poi si sono recati in corteo verso Palazzo Strozzi occupando simbolicamente l’entrata della mostra di Ai Wei Wei, un’esposizione che parla proprio di immigrazione.

In serata è stata trovata una soluzione provvisoria per la loro sistemazione: il palazzetto dello sport di Sesto Fiorentino. A renderlo noto è stato il sindaco Lorenzo Falchi al termine del comitato interistituzionale per l’ordine pubblico riunito in prefettura. I manifestanti, dopo aver parlato con Falchi, hanno accettato la soluzione provvisoria loro prospettata. Il tavolo di confronto, che non ha ancora elaborato una strategia condivisa per un periodo più lungo, “si è aggiornato a sabato mattina” quando i rappresenti degli enti e dei comuni che vi partecipano porteranno una rosa di proposte concrete, ha aggiunto il sindaco. “E’ chiaro che le soluzioni dovranno essere condivise” ha puntualizzato Falchi.