Profughi, bando da 900 posti per Prato: tensione tra il Comune e la Prefettura. Il sindaco Biffoni: “Numeri insostenibili”


Novecento profughi da ospitare sul territorio pratese: quasi 200 in più rispetto a quelli che, ad oggi, hanno trovato “casa” nell’intera provincia, pari a 680. Il numero spunta nell’ultimo bando della Prefettura per la gestione della prima accoglienza e torna ad accendersi la polemica tra il Comune e l’organo periferico del Governo sul tema migranti.

L’avviso è stato pubblicato in vista del nuovo anno perché l’affidamento del servizio, ora in mano ad una associazione temporanea di imprese, scadrà il prossimo 31 dicembre. Ma per il Comune – che si occupa del parallelo sistema Sprar – la cifra individuata nella gara “non è sostenibile” e soprattutto entra in contrasto con quanto stabilito a livello nazionale: secondo le attuali quote di ripartizione, a Prato spetterebbero infatti circa 600 persone. A questo proposito il vicesindaco Simone Faggi ha incontrato il vice-prefetto Livia Benelli ed è stato ribadito il punto di vista della Giunta.

“Non è un obbligo per il prefetto informarci sui bandi, in quanto la gestione attuale è di esclusiva competenza delle prefetture, ma senza dubbio chiedere la disponibilità per 200 posti in più rispetto agli attuali è incomprensibile perché la nostra città è già sopra quota – sottolinea il sindaco Biffoni -. Inoltre, questo bando va in contraddizione anche con quanto stabilito dal ministero degli Interni, sia con la circolare dell’ottobre scorso sulla clausola di salvaguardia, a firma dell’allora ministro Angelino Alfano, sia con quanto emerso dall’ultimo incontro con il nuovo ministro Marco Minniti presso il Viminale sul tema della ripartizione”.

Da tempo il sindaco ha fatto presente al prefetto di Prato Maria Laura Simonetti l’impossibilità per il territorio di aumentare la quota di accoglienza: “Stiamo facendo il massimo, con senso del dovere e del rispetto per chi arriva, ma anche nel rispetto della nostra comunità che accoglie – ribadisce Biffoni -. In Italia, e anche in Toscana, esistono a tutt’oggi realtà che non fanno il loro dovere, si vada lì a trovare nuovi posti se necessario. Trovo fuori da ogni logica fare un bando con numeri così elevati che superano di gran lunga anche le previsioni degli arrivi, dal momento che il nuovo sistema di ripartizione nazionale fissa tetti ben precisi anche in accoglienza straordinaria per tutte quelle realtà aderenti al sistema Sprar, come Prato”.

Nel bando della Prefettura si parla di 20 milioni – spalmati nel biennio 2017/2018 – per garantire vitto e alloggio, assistenza sanitaria, pulizia dei locali, servizi di trasporto e per l’integrazione. Le offerte dovranno pervenire entro il 17 gennaio e ogni richiedente asilo non dovrà costare più di 33 euro più Iva al giorno.

Già nei mesi scorsi il sindaco Matteo Biffoni, anche in veste di Presidente Anci Toscana, aveva scritto al prefetto di Firenze, a cui spetta il coordinamento regionale del sistema, per chiedere al Viminale di fermare gli arrivi in Toscana, almeno nei comuni che già stanno accogliendo. “Bandi di queste dimensioni ci trovano totalmente contrari”, conclude il sindaco.

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