Anche i sedani e i biscotti di Prato ne «I segreti della cucina toscana». Lunedì la presentazione del libro di storie e personaggi al Centro Pecci
Dentro ci sono i panigacci della Lunigiana, l’ocio e i coniglioli di Arezzo, i fagioli al fiasco del Mugello ma anche i sedani ripieni e i biscotti di Prato. Non si tratta di un manuale di cucina in senso classico, perché «I segreti della cucina toscana» è una raccolta di storie, curiosità, tradizioni e personaggi che hanno a che fare con la tavola. Naturalmente Toscana.
Uscito per Historica Edizioni, il libro nasce grazie al contributo di tanti: scrittori, studiosi, giornalisti, personaggi dello spettacolo e chef stellati. Antonio Natali, già direttore degli Uffizi, racconta la cucina toscana nella pittura del Cinque e Seicento, Carlo Lapucci ricorda i giochetti tradizionali che si facevano a tavola, Carlo Conti si conferma toscano doc anche nel cibo. Poi, tra gli altri, ci sono il cantante Sting, innamorato del Valdarno, e il macellaio poeta Dario Cecchini con la sua Panzano in Chianti. Grazie alle firme locali dei giornalisti di Toscana Oggi, il libro è arricchito di aneddoti culinari, ricette e personaggi che animano e hanno animato le nostre città e campagne. Un viaggio gustoso e divertente dalla Lunigiana alla Maremma che ha come filo conduttore il cibo e lo stare a tavola.
La parte dedicata a Prato è curata da Giacomo Cocchi con una storia, che porta con sé un dilemma secolare: «I Sedani alla pratese: secondo o contorno?», e il racconto di come i biscotti delle monache siano diventati famosi in tutto il mondo grazie a Mattonella e al suo inconfondibile sacchetto blu.
I «segreti della cucina toscana» sarà presentato lunedì 12 dicembre alle 18,30 nella sala lettura del Centro Pecci. Saranno presenti i curatori del libro, il direttore di Toscana OggiAndrea Fagioli e il giornalista Stefano Andrini, autore del fortunato «I segreti della cucina dell’Emilia Romagna». Hanno assicurato la loro presenza Elisabetta Pandolfini del biscottificio Antonio Mattei e lo chef Angiolo Barni del bistrot del Pecci a parlare dei «suoi» Sedani alla pratese.