Si intitola “Il sole e gli sguardi” lo spettacolo con cui Luigi Lo Cascio, da stasera al 13 novembre al teatro Fabbricone, porterà in scena il Pasolini poeta. Per l’attore, uno dei più amati del cinema italiano, si tratta di un ritorno a Prato, dove dieci anni fa presentò lo spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato “Nella tana”, tratto da Kafka. Da stasera, Lo Cascio presenterà i versi del Pasolini poeta. La dimensione lirica dell’intellettuale è quella che tiene insieme forse l’intera opera dell’intellettuale ed è presente nelle sue opere teatrali, scritte in versi, e nel suo cinema, ‘cinema di poesia’ appunto lo definiva lui stesso.
“Abbiamo perso prima di tutto un poeta” urlava Moravia all’indomani della morte del suo amico, scegliendo così, tra le innumerevoli manifestazioni dell’ingegno di Pasolini (intellettuale, romanziere, cineasta, critico, saggista, drammaturgo) proprio la dimensione lirica.
Nello spettacolo di Lo Cascio, dai brani scelti fra la sterminata raccolta di poesie di Pasolini, emerge qualcosa che assomiglia a un autoritratto. Ne viene fuori un unico discorso, pronunciato alla luce del sole e offerto agli sguardi del mondo, senza attenuare la sua anomalia, la sua diversità, la sua ferrea e feconda contraddizione.
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