Slitta di nove mesi l’inizio dei lavori di demolizione del Misericordia e Dolce, previsti inizialmente a gennaio 2017. Soltanto oggi è stato assegnato l’appalto per la progettazione esecutiva delle opere: la Asl ha accertato che i professionisti a cui era andata l’aggiudicazione provvisoria non avevano tutti i requisiti richiesti (è partito anche un esposto in Procura per dichiarazione mendace di un partecipante), ed ha assegnato l’appalto all’Ati che era arrivata seconda in graduatoria. Si tratta del raggruppamento formato da Politecnica di Modena, Abacus di Perugia, studio Vignoli e Consorti (Firenze e Prato) e ingegner Giancarlini di Perugia, esperto di smaltimento di centrali nucleari.
Nei giorni scorsi sono scaduti i termini per presentare ricorso e non è giunto alcun reclamo. I professionisti avranno dunque adesso 90 giorni per la progettazione esecutiva, che servirà a definire nel dettaglio le procedure della demolizione. A seguire sarà indetta la gara europea per individuare le aziende che effettueranno i lavori: altri 6 mesi trascorreranno per arrivare all’aggiudicazione.
L’avvio del cantiere è adesso previsto a settembre-ottobre 2017. La durata dei lavori, secondo quanto scritto negli accordi tra Comune e Asl, sarà di 18 mesi, ma i due enti cercheranno di comprimere i tempi e consegnare una parte delle aree (quelle dove sono previste opere in muratura) in tempi più rapidi per aprire l’altro cantiere per la realizzazione del parco urbano centrale. La Asl si è impegnata a consegnare comunque l’area entro marzo 2018. Un obiettivo, quello del taglio del nastro del Parco, che il sindaco Biffoni vorrebbe raggiungere prima della scadenza del mandato, a primavera 2019.
Come ridurre polveri e rumori
La demolizione del Misericordia e Dolce è un’opera imponente che prevede l’abbattimento di volumi per 160 mila metri cubi e costerà circa 3,2 milioni di euro. Viste la collocazione in centro storico, la vicinanza di beni storici tutelati, e le difficoltà legate alla viabilità, durante la demolizione saranno adottati accorgimenti volti a ridurre rumore, polveri e transito di mezzi pesanti. Non potranno inoltre essere utilizzate cariche esplosive. “Sarebbe stato assai più semplice e in tre mesi avremmo completato la demolizione; ma non è una soluzione praticabile: cercheremo il giusto mix tra le esigenze di rapidità e quelle di ridurre la portata dei disagi ai cittadini” spiega l’ingegner Gianluca Gavazzi dell’Asl Toscana centro.
“Useremo pinze meccaniche, e inizieremo a demolire i blocchi più alti da via Cavour in modo che gli altri blocchi facciano da schermo – spiega l’ingegner Claudio Consorti, che assieme ai colleghi predisporrà il progetto esecutivo -. In zona ci sono ricettori sensibili, come il Cicognini, che andranno protetti in modo particolare. Ci saranno barriere fisse e mobili: le polveri dovranno essere abbattute con spruzzatori e si può pensare a delle alte gru, dietro alle pinze meccaniche, che sorreggano un telo robusto e attutiscano polveri e rumore”. La parte più vicina al Cicognini, sarà la ultima ad essere demolita.
Sarà un abbattimento selettivo: prima di azionare le ruspe, per ogni stanza saranno campionati e rimossi infissi e materiale da avviare a recupero: rame, legno, vetro, plastica. Gli stessi inerti saranno poi triturati e utilizzati come materia prima seconda in campo edile.
La nuova Piazza dell’ospedale
Della demolizione si è parlato nel corso di una commissione comunale congiunta tenutasi a palazzo Spedalinghi, uno degli edifici storici di piazza dell’ospedale, assieme alla Cappella di San Barnaba e il Pellegrinaio Novo, oggetto di lavori di riqualificazione, per una spesa di circa 260 mila euro. Entro la fine dell’anno la piazza avrà un nuovo look: le facciate saranno restituite alla città nella loro forma originale, con strato di intonaco che va a coprire le pietre, a cui molti pratesi erano affezionati. La decisione è stata presa dalla Soprintendenza che sta decidendo i colori dei singoli edifici: sui toni del bianco, rosa, e ocra.
Al Comune spetterà la ripavimentazione della piazza e la nuova illuminazione, la cui progettazione inizia adesso e dovrà tenere conto del progetto del parco centrale, di cui piazza dell’ospedale sarà una porta di accesso.
Dario Zona
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