3 Novembre 2016

Cani maltrattati, 30 casi scoperti nei capannoni cinesi


Cani di grossa taglia legati a catene con collari stretti, maltrattati o tenuti in piccole gabbie e spazi angusti, in situazioni al limite della sopravvivenza. A denunciarlo sono le guardie zoofile del nucleo provinciale dell’Oipa, che in quattro mesi hanno verificato 40 casi simili, 30 dei quali riguardano animali detenuti da cittadini cinesi. Un fenomeno legato in parte anche al bisogno di sicurezza degli imprenditori orientali, che spesso utilizzano i cani per fare da guardia a capannoni e dormitori. Nella maggior parte dei casi sono di razza e di grossa taglia, vaccinati, ma senza microchip identificativo. Come spiegato da due volontarie Oipa, “Prato è la città con il più alto numero di segnalazioni di maltrattamenti, stiamo facendo sopralluoghi a tappeto”. E proprio per sensibilizzare la comunità, l’associazione ha stampato un migliaio di volantini bilingue, italiano e cinese, che raffigurano il modo corretto di convivere con gli animali. Volantini che si possono trovare anche nel nuovo spazio animali di via Tintori 62 – inaugurato stamattina – un punto di riferimento per cittadini e associazioni impegnate nella cura e nella difesa degli amici a quattro zampe.

Un luogo a disposizione dei volontari, delle associazioni, degli appassionati e dei padroni degli animali, dove sarà possibile frequentare corsi per esempio per gattare o per proprietari di cani molossi. Il centro sarà anche un’aula didattica dove potranno essere portati gli studenti. Ogni settimana, inoltre, nello spazio saranno portati dai volontari cani e gatti adottabili che si trovano all’interno del canile Il Rifugio e dell’Oasi felina de la Bogaia e sarà possibile visionare l’album digitalizzato degli animali presenti nelle due strutture.

L’inaugurazione dei locali, di proprietà dell’amministrazione ma che fino ad oggi erano inutilizzati, è stata anche l’occasione per fare il punto sugli interventi realizzati e in corso d’opera al canile “Il Rifugio” e all’oasi felina de La Bogaia. Per quanto riguarda la prima struttura, sono quasi conclusi i lavori della terza fase di ristrutturazione, sono state installate nuove barriere antirumore, è stato messo in sicurezza l’argine ed è pronta l’importante area di sgambatura che sorge proprio accanto al canile. Interventi per un investimento complessivo di 130 mila euro. I lavori all’Oasi felina de La Bogaia prevedono invece il consolidamento della struttura, l’igienizzazione massima e il trattamento delle superfici così come prevede la legge, oltre alla dotazione di acqua potabile.

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