Al costo di 2-3 euro al sacco, garantivano a una decina di ditte tessili di Prato, gestite da cinesi, lo smaltimento degli scarti di lavorazione, solo che operavano senza autorizzazione e i rifiuti finivano direttamente sul ciglio della strada o in piazzole di sosta fra Quarrata e Agliana, nel Pistoiese. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri che hanno denunciato tre italiani tra cui un operatore di una cooperativa pratese che si occupa della
raccolta dei rifiuti, società estranea alle indagini, un operaio 53enne attualmente in carcere per altra causa e un carrozziere di 43 anni, tutti residenti a Quarrata. I fatti contestati dai militari della stazione di Quarrata sarebbero avvenuti tra maggio e giugno 2015. La raccolta veniva effettuata a domicilio dai tre, utilizzando tra l’altro un mezzo di proprietà della cooperativa per cui lavora l’operatore ecologico denunciato. In totale sono 150 i grandi sacchi contenenti rifiuti e scarti tessili recuperati in strada. La responsabilità delle ditte coinvolte è al vaglio degli inquirenti per stabilire, caso per caso, se l’iniziativa di affidarsi ai recuperatori abusivi sia stato frutto di precise disposizioni delle varie proprietà o dell’iniziativa di singoli dipendenti, all’insaputa del management.