È stata individuata dalla polizia municipale di Montemurlo la ditta da cui provenivano i trenta sacchi neri contenenti scarti tessili abbandonati lungo via Labriola. Si tratta di una confezione condotta da un cittadino cinese che si trova poco distante dalla discarica abusiva. Nell’azienda gli agenti ha ritrovato le stesse stoffe, dei cui ritagli erano pieni i sacchi ed hanno potuto appurare che il titolare della confezione era al corrente della prassi illecita e che anzi era stato lui stesso a impartire la direttiva agli operai che avevano abbandonato i sacchi. La ditta è attiva da luglio nella zona industriale di Bagnolo – Santorezzo. «L’attenzione della polizia municipale resta alta sul territorio anche dal punto di vista ambientale.- commenta il comandante, Gioni Biagioni – Visto quanto sta accadendo a Prato, dove abbandoni di questo tipo sono all’ordine del giorno, è importante intervenire con tempestività per arginare e contrastare prima possibile il fenomeno».
Nell’ambito del controllo alla confezione, gli agenti hanno ispezionato anche l’abitazione che si trova sopra il capannone, rilevando lo stato igienico precario dei vari locali, dove erano stati sistemati alcuni letti anche in salotto e in un ripostiglio. Per l’abbandono dei rifiuti non pericolosi, il titolare della ditta è stato denunciato penalmente e rischia un’ammenda da 2.600 a 26 mila euro e la reclusione da tre mesi a un anno.
Sull’operazione è intervenuto anche il sindaco Lorenzini, che si è complimentato con i propri agenti per aver saputo individuare in poco tempo i responsabili del reato ambientale: «Chi pensa che a Montemurlo si può fare quel che si vuole, sbaglia di grosso. Le regole valgono per tutti e il controllo del territorio, portato avanti dalla nostra polizia municipale, garantisce e tutela quegli imprenditori che operano nella legalità. Purtroppo, molto spesso questo genere di ditte, condotte da cittadini cinesi, aprono e chiudono con estrema rapidità, sfuggendo ad ogni tipo di controllo, soprattutto di tipo fiscale. Per questo credo che sia importante legare alla bolletta dell’energia elettrica la tassa rifiuti Tari, che altrimenti rischia di essere sistematicamente evasa e ricadere sulle spalle di tutti i contribuenti onesti».
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