28 Settembre 2016

“A scuola di legalità”, quando i bambini insegnano alle imprese


Quattro classi della scuola primaria “Anna Frank” di Oste (la 3B,4A, 5A e 5B), dove è forte la presenza di alunni di origine straniera (in alcuni casi si arriva a toccare il 70% di alunni stranieri nelle classi), hanno seguito uno speciale percorso di “crescita civica”, che li ha portati a lavorare sui concetti di legalità e cittadinanza attiva.

Attraverso facilitatori e mediatori linguistici e culturali i bambini hanno riflettuto su concetti forti come il rispetto delle regole, l’integrazione, la legalità ed hanno poi prodotto un fumetto ed una brochure plurilingue, che la Camera di Commercio di Prato nei prossimi giorni inizierà a diffondere nelle aziende italiane e straniere del territorio. Su un totale di 2580 imprese attive a Montemurlo (dati giugno 2015), infatti, 585 sono straniere e di queste 333 sono cinesi.

«Il progetto nasce nella scuola con un duplice obbiettivo. Da un lato, attraverso i bambini, ci siamo proposti di raggiungere le famiglie e le aziende straniere, concentrate soprattutto nella zona di Oste, per far passare loro concetti come “rispetto delle regole” e “legalità” e più in generale per trasmettere messaggi positivi di buona convivenza e rispetto degli altri . Dall’altro lato l’esperienza ci è servita per aiutare bambini e insegnanti ad attuare una migliore integrazione linguistica e relazionale in classe», spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Rossella De Masi.

Gli operatori della cooperativa “Pane e Rose”, infatti, hanno lavorato nelle classi attraverso il metodo dell’apprendimento linguistico-cooperativo, che ha una precisa finalità inclusiva, come spiega Valentina Elena Ballerini:« In accordo con la scuola, siamo partiti dall’analisi di alcuni brani tratti dall’”Odissea”, dai quali i bambini hanno ricavato valori collegati alla legalità e alla cittadinanza attiva: l’accoglienza, l’onestà, la solidarietà, la responsabilità, il rispetto delle regole e il consumo responsabile. Ad ogni classe è stato poi assegnato un “valore di riferimento”, sul quale è stata ideata una storia a fumetti, riattualizzandola in contesti locali».

Ecco allora che nei disegni dei bambini troviamo un Ulisse multi-lingue (arabo, cinese, urdu e italiano) che allo stadio “Nelli” di Oste si trasforma in un campione di generosità e fairplay o che ai giardini di via Venezia insegna l’importanza del rispetto dell’ambiente o che ancora viene informato sull’importanza del pagamento delle tasse per contribuire a servizi fondamentali per la società, come sanità e scuola.

Un progetto che insegna ai bambini ad essere cittadini e consumatori consapevoli, ma anche futuri imprenditori virtuosi, consci che sono i comportamenti e le scelte a determinare cambiamenti positivi nella società, come spiega il vice-preside dell’istituto comprensivo Montemurlo, Paolo Fissi:«È stata un’esperienza positiva che ha spinto i bambini a lavorare, attraverso con un ruolo assegnato, su obbiettivi comuni. Questo ci ha permesso di raggiungere importanti traguardi di integrazione linguistica e relazionale. Un’esperienza che sarebbe molto interessante ripetere ogni anno»

I risultati del progetto saranno illustrati nel corso di un convegno che si svolgerà giovedì 29 settembre alle ore 16,30 alla scuola primaria di Oste.

 

La Regione Toscana, con il “Progetto integrato per lo sviluppo dell’area pratese”, ha iniziato da tempo un lavoro coordinato e diffuso per mettere in campo una strategia di emersione e promozione della cultura della legalità nell’imprenditoria anche di matrice etnica ed in particolare cinese presente a Prato.
Anche la Camera di Commercio di Prato ha lavorato per anni sul tema dell’inserimento dell’imprenditoria straniera nel tessuto economico, istituendo ad esempio l’utilizzo del mediatore culturale, che aiuta le imprese con le pratiche del registro imprese. Inoltre, da ormai 12 anni la Camera di Commercio di Prato realizza con cadenza annuale una indagine sull’imprenditoria extracomunitaria (non solo quella cinese) che ha rappresentato un importante strumento di monitoraggio e che permesso negli anni di seguire l’evoluzione del fenomeno. Le imprese a titolarità straniera iscritte alla Camera di commercio di Prato sono circa il 30% del totale: in questo contesto è importante lavorare per far emergere le irregolarità, ma anche costruire e formare una generazione di imprenditori consapevoli e preparati, in grado di conoscere il contesto normativo in cui operano e che siano in grado di valorizzare l’importanza della legalità come valore di impresa.