“La realizzazione di alloggi per il social housing è una nostra priorità fin dal primo giorno di insediamento di questa amministrazione comunale e in questo senso le osservazioni e gli stimoli che arrivano da Ance Toscana sono i benvenuti”. Lo dichiara l’assessore all’Urbanistica, Valerio Barberis, in risposta al vicepresidente di Ance Toscana, Moreno Paolo Torri, che commentando l’ingresso della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato nel Fondo sociale housing della Toscana ha sollecitato l’amministrazione comunale a non realizzare nuovi alloggi per utilizzare, invece, quelli già in cantiere e in fase di ultimazione. “Quella del riuso dei cantieri non finiti”, spiega Barberis, “è un’ipotesi che abbiamo suggerito fino dall’insediamento della giunta comunale e l’abbiamo rilanciata nel convegno che organizzammo nel novembre dello scorso anno in salone consiliare, ma dobbiamo tutti ricordare che gli alloggi per il social housing devono avere un costo massimo di 1.400 euro al metro quadro, che al momento risulta inferiore a quello di alloggi attualmente in cantiere. Se ci saranno proposte concrete e percorribili, il Comune si adopererà affinché si intraprenda questa strada”.
Il social housing è una nuova tipologia di residenza sociale che risulta destinata alla cosiddetta “fascia grigia” della popolazione, ovvero famiglie che non possono accedere alle graduatorie delle case popolari e che , allo stesso tempo, non hanno la possibilità di trovare abitazioni per il loro livello di reddito sul libero mercato, sia in affitto, che evidentemente in vendita. In realtà si tratta di una parte di popolazione molto ampia a livello nazionale, infatti la fascia di reddito va dai 16.000 € ai 38.000€ di reddito familiare. “A Prato”, ricorda Barberis, “sono oltre 2mila i cittadini che nell’housing sociale potrebbero trovare una risposta concreta alle difficoltà di trovare una casa e il recente, meritorio, ingresso della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato nel Fondo Housing Toscano, a cui partecipano anche la Regione Toscana, numerose altre fondazioni bancarie toscane e Cassa depositi e prestiti, permette oggi di parlare concretamente di un intervento di social housing nel Comune di Prato, per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini”.
“Entro il 31 di dicembre di quest’anno”, conclude Barberis, “gli interventi di social housing devono essere individuati ed entro il 31 dicembre del prossimo anno devono essere cantierati. Quindi, visto che l’argomento è già stato oggetto di incontri con i costruttori e che i termini normativi e le scadenze a livello nazionale sono noti, aspettiamo nel prossimo incontro fissato nell’ultima settimana di luglio che le sollecitazioni poste da Ance Toscana si traducano in concrete proposte che l’Amministrazione si impegnerà a trasmettere immediatamente agli operatori che stanno studiando la realizzazione di interventi di social housing a Prato. Ci aspettiamo che vengano indicati i cantieri esistenti, con il relativo numero di abitazioni, la localizzazione, le tipologie abitative, lo stato dei lavori ed il tempo necessario alla conclusione dei lavori, il tutto secondo le condizioni tecnico-economiche di base che, come noto, permettono la realizzazione degli interventi di social housing”.