“Nel terreno dietro Gida concentrazioni di diossina elevati”: l’allarme dei comitati cittadini
In attesa dei risultati definitivi delle centraline che devono misurare la concentrazione nell’aria delle letali particelle pm 2,5, i comitati ambientali cittadini della zona Prato sud rendono noti ulteriori dati sull’inquinamento dei terreni presso l’impianto di incenerimento fanghi industriali Gida. La zona incriminata è quella del piazzale Palasaccio, già mesi fa al centro di una polemica: in seguito ad alcune analisi effettuate da Arpat a settembre, alcuni campioni prelevati al suolo sono risultati positivi alla presenza di diossine, con superamento in due casi delle cosiddette soglie CSC (Concentrazioni Soglie Contaminazioni), stabilite dal decreto legislativo 133/2005, di 10 ng (TEQ)/ Kg ss (= tossicità equivalente in chilogrammi su sostanza secca di metallo). In particolare, come mostra uno studio tecnico commissionato dagli stessi comitati ad un’agenzia di cui non preferiscono rivelare il nome, ma che è la stessa che ha inchiodato l’Arpa Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale), in queste due zone di piazzale Palasaccio, proprio dietro Gida, il parametro massimo delle concentrazioni di PCDD e PCDF, due famiglie di diossine, supererebbe addirittura lo stesso parametro rinvenuto a 5 Km dalla famigerata Ilva di Taranto, al centro di una mega inchiesta ambientale (vedi foto).
“Il Palasaccio è zona residenziale, come qualsiasi cittadino può appurare andando a vedere online la relazione catastale all’interno del Regolamento urbanistico del comune di Prato – riferiscono i comitati ambientali -. Come tale, non può avere queste concentrazioni di diossine e, visto che sono state trovate, bisogna allora che si dia luogo ad una Ordinanza Contingibile, ovvero che si emetta un divieto di commercializzazione e autoconsumo di prodotti agricoli e animali nella zona e che poi si proceda alla bonifica del suolo. Invece cosa è stato fatto? Si è messo a tacere tutto dicendo che il piazzale Palasaccio può essere considerato ‘sito a destinazione d’uso commerciale/ industriale’: con questo si giustifica un più alto grado di contaminazione dei terreni”.
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30/07/2020 - 09:55
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