Alla storia della lunga battaglia dei comitati ambientali cittadini della zona sud di Prato contro l’inceneritore Gida si aggiunge un nuovo capitolo. Nei giorni scorsi il dottor Massimo Del Guasta del Cnr ha reso noti i risultati relativi alle centraline installate tra San Giorgio a Colonica e Paperino per la misurazione delle particelle pm 2,5, responsabili di tumori: secondo questo report, l’inceneritore non fa male e il contributo di Baciacavallo alla concentrazione di polveri sottili nella zona è trascurabile rispetto ad altre fonti inquinanti come traffico, industrie e caldaie.
Le centraline sono state commissionate al tecnico del Cnr dal comitato ambientale cittadino “Difendiamo la nostra salute”, che si è autotassato per finanziarle: gli apparecchi, avanzati dal punto di vista tecnologico e dotati di un anemometro capace di stabilire la provenienza delle particelle cancerogene, sono stati installati a novembre 2015 nei pressi di alcune residenze private, nella zona che, a detta del comitato, risente maggiormente della presenza dell’inceneritore di Baciacavallo, ossia San Giorgio a Colonica, Paperino e Fontanelle. Dati e studi scientifici alla mano, il comitato ha sempre sostenuto che il processo di termovalorizzazione dei fanghi industriali effettuato da Gida è la causa di una percentuale maggiore di tumori al seno tra le donne e tumori alla prostata tra gli uomini nell’area sud di Prato a ridosso della struttura. Da quel novembre 2015, quindi, le centraline sono state attivate per captare e misurare la concentrazione delle particelle nocive.
Di fronte ai risultati diffusi da Del Guasta, il comitato “Difendiamo la nostra salute”, da qualche mese in rete con il Coordinamento dei comitati per la salute della Piana, esprime le sue perplessità: “Ci stupiamo dell’intervista rilasciata dal tecnico del Cnr, perché sembra che associ il risultato delle analisi, che noi stessi abbiamo commissionato, ad una nostra volontà di non rendere noto lo stesso risultato. Non siamo assolutamente contro i risultati – continua il comitato – anzi, se viene davvero fuori che nell’aria non c’è niente di pericoloso, tanto meglio, visto che qui ci abitiamo. Ma non ci sembra il caso di parlare di ‘assoluzione dell’inceneritore Gida’, dal momento che, come ha spiegato Del Guasta, una sola centralina su tre ha funzionato ininterrottamente per quattro mesi, e gli stessi apparecchi sono dei prototipi sperimentali”. Il comitato precisa che fino ad oggi non aveva diffuso i dati delle centraline perché considerati poco attendibili per questo motivo e, prima di uscire ufficialmente sulla stampa, voleva proseguire con le misurazioni per avere un quadro più completo e più preciso. I cittadini, insomma, vogliono ulteriori chiarimenti.
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