Ricevimento genitori nel sottoscala, corsi di italiano nel corridoio, laboratori d’arte in aule che hanno tutto tranne l’attrezzatura adatta alle discipline artistiche. Una situazione che non esitano a definire insostenibile, gli studenti, i rappresentanti e i professori del liceo artistico di Montemurlo. In sei anni il Brunelleschi ha raddoppiato il numero di studenti, passati dai 264 del 2009, suddivisi in 17 classi, ai 504 del 2015, per un totale di 24 classi. Nel frattempo le aule sono aumentate solo di tre unità, passando da 9 a 12, mentre sono calati i laboratori, da 13 a 11 e sono state eliminate la biblioteca e la sala professori. La situazione è destinata ad aggravarsi con il prossimo anno scolastico, in cui sono previsti 520 studenti e 25 classi. Per questo i rappresentanti d’istituto, alunni e genitori, hanno indetto una manifestazione, il prossimo martedì 24 maggio, a cui è invitata tutta la cittadinanza. Titolo “Una sedia per 100”; location: sotto le finestre del Palazzo comunale. “Il Comune di Prato però non c’entra nulla -, ci tiene a precisare il sindaco, Matteo Biffoni – visto che la scuola di trova nel Comune di Montemurlo”. Come presidente della Provincia – a cui spettano le competenze anche sulle scuole superiori – Biffoni aggiunge che “è una situazione che si trascina da anni. I soldi stanziati dalla Provincia per gli ampliamenti del liceo Brunelleschi sono stati dirottati sull’emergenza frane in vallata. La scorsa settimana ho incontrato il preside e siamo alla ricerca di una soluzione per la questione”.
Quella del liceo Brunelleschi è una situazione di carenza di spazi condivisa dalla gran parte delle scuole superiori pratesi. Già qualche settimana fa, in occasione dei dati presentati dal rapporto provinciale sulla scuola, erano emersi numeri preoccupanti. L’aumento della popolazione scolastica in questi ultimi anni ha portato a saturazione la capienza delle scuole superiori. Al Gramsci Keynes, per esempio, per far spazio alla aule si è dovuto rinunciare ai laboratori; al Buzzi già dallo scorso anno si fa lezione in aula magna; ma altri istituti sono messi ancora peggio: il Dagomari rischia di far saltare la formazione delle classi per mancanza di aule adeguate. L’arrivo previsto, nei prossimi cinque anni, di altri 1000 studenti nelle sole scuole superiori pratesi rende quanto mai urgente un intervento di un certo calibro. Il rischio sarebbe delocalizzare alcune classi in altre province.
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