Mangiare, vestirsi, curarsi. Bisogni primari per tutti che diventano un lusso per tanti a causa della crisi economica. Lo sanno bene le realtà delle rete solidale pratese, che hanno deciso di razionalizzare sforzi e interventi dando vita a un coordinamento unico che farà capo ai servizi sociali del Comune. In campo alcuni dei soggetti più rappresentativi della generosità del distretto: Emporio della Solidarietà, mensa La Pira, Vestiarium e Croce Rossa.
“Mettiamo in rete, creiamo una sorta di filiera tra realtà che c’erano già e che sono così preziose per la comunità – sottolinea il sindaco di Prato Matteo Biffoni -. Lo facciamo per migliorare i servizi erogati e allontanare, per così dire, i furbetti, in modo da concentrare risorse ed energie su chi ne ha veramente necessità”.
“Cerchiamo, come abbiamo sempre detto, di erogare servizi dignitosi senza distinzioni di etnia – ripete l’assessore comunale al Sociale Luigi Biancalani -. I numeri, tuttavia, ci indicano una situazione chiara e preoccupante: i nuclei italiani che chiedono aiuto sono sensibilmente aumentati, tanto che adesso si parla di 50% di richieste di stranieri e 50% di richieste italiane”.
I numeri restituiscono le dimensioni reali disagio sociale. Nel 2015 sono state 320 le famiglie assistite dal punto Vestiarium di via Luigi Borgioli, per un totale di oltre 5200 capi distribuiti. In lieve calo, invece, i pasti confezionati dalla mensa La Pira, quasi 62mila contro i 65mila del 2014, frutto anche di controlli più accurati che hanno scoraggiato alcuni “falsi” poveri.
Da segnalare, la gara di beneficenza scattata per l’Emporio in occasione della visita di Papa Francesco, con ricadute positive per gli utenti del supermercato di via del Seminario, che nei primi quattro mesi di quest’anno ha distrubuito l’8,7% in più di generi alimentari. Ultima, in ordine solo temporale, la Croce Rossa, cha ha di recente attivato il servizio di distribuzione dei farmaci non coperti dal sistema sanitario nazionale: sono circa 30 i medicinali recapitati ogni settimana, in particolare colliri post-operatori molto costosi.
“Invito i cittadini a donare il loro 5 per mille, in fase di dichiarazione dei redditi, a questi soggetti, che svolgono un lavoro tanto caro alla popolazione – conclude Biffoni -. Non costa nulla e fa la differenza per chi crede nell’utilità di questa rete. Sarebbe una destinazione positiva, che consentirebbe a tutte le associazioni di dare una mano e di intervenire in modo ancora più concreto sul territorio”.
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