Sono già comparse in case e uffici e non se andranno via tanto facilmente. Sono le temute zanzare, che – secondo le previsioni degli esperti – renderanno difficile la vita dei cittadini nei mesi estivi, segnando un autentico record.
Spray alla mano, allora, e in alto le zanzariere scaccia-insetti: complice l’inverno mite, appena trascorso, gli esemplari sopravvissuti sarebbero l’80%, a differenza di molti anni fa, quando – in media – riusciva a resistere alle temperature rigide soltanto il 30% della specie.
Già da diverse settimane Asm è scesa in campo con un piano straordinario che punta a contenere l’infestazione e a ridurre la presenza delle zanzare sul territorio.
“La nostra attività si articola su due fronti: il trattamento delle caditoie per l’inserimento di prodotti specifici e le operazioni all’interno di gore e fossati – rimarca il direttore di Asm Sandro Gensini -. Abbiamo iniziato a operare un po’ prima, rispetto al previsto, perché le condizioni meteo hanno favorito la sopravvivenza delle zanzare. A breve cominceremo con i trattamenti nelle aree verdi, ovvero nei giardini pubblici, molto frequentati con la bella stagione”.
Resta comunque fondamentale il contributo dei singoli, con poche, semplici norme di prevenzione da adottare: la maggior parte degli spazi verdi presenti in città è infatti di proprietà di privati. Asm ha diffuso un depliant informativo che contiene gli accorgimenti base a cui prestare attenzione. E che lo stesso Comune invita a rispettare.
“E’ necessario evitare la formazione di raccolte d’acqua stagnante, anche in piccole quantità, e svuotare settimanalmente nel terreno l’acqua di sottovasi, abbeveratoi, annaffiatoi e altri contenitori – afferma l’assessore all’Ambiente Filippo Alessi -. Tra le altre cose, è poi importante coprire con zanzariere o teli di plastica i contenitori di acqua esterni e, in assenza di pioggia, dotare i tombini del giardino di rete antizanzara”.
Sul tema è intervenuto, nei giorni scorsi, anche Fabio Baldi del Centro per i diritti del Malato. Baldi ha chiesto attenzione per ospedali e case di cura, dove sono ricoverati pazienti che per motivi di salute non sono in grado di difendersi in modo autonomo dalle punture degli insetti.
“Quelle sono aree di gestione di Asl o di realtà private, come le Rsa – conclude Gensini -. Solitamente questi soggetti predispongono propri piani di intervento. Noi, come Asm, possiamo occuparci di quegli spazi solo se ci viene richiesto un intervento specifico. In ogni caso, per affrontare il problema, serve la collaborazione di tutti”.
G.G