Il Parco delle Scienze e della Cultura punta ad 80 mila visitatori l’anno: tante le idee per il futuro di Galceti


Un grande parco museo unico nel suo genere dove scolaresche e famiglie possano passare un’intera giornata tra divertimento, educazione scientifica e ambientale, e cultura all’aria aperta. Diventerà così il nuovo “Parsec – Parco delle Scienze e della Cultura”, nato dalla fusione tra la Fondazione Centro di Scienze naturali di Galceti e la Fondazione Prato Ricerche, che nelle intenzioni del presidente del Csn Marco Morelli sarà in grado di attrarre circa 80 mila visitatori all’anno a fronte di una media storica di 25 mila presenze annue ottenute mettendo insieme i numeri dei due musei (700 mila accessi nei 45 anni del Csn e 100 mila in 11 anni di attività del Museo di scienze planetarie).

Del futuro del Parsec si è discusso ieri sera all’Urban Center, durante un incontro che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentati delle istituzioni, ma anche di cittadini e responsabili di associazioni e cooperative pratesi.
“Vogliamo che il parco sia vivo, amico degli animali e punto di riferimento per scuole e famiglie – ha commentato il sindaco Matteo Biffoni -. Il Parsec deve avere come punto di riferimento la natura e gli animali, deve essere in grado di aiutare il mondo scientifico ed essere a servizio della comunità intera e delle scuole”.

Sono tante le attività realizzabili nel parco: laboratori didattici per bambini e per le scuole, il recupero della fauna e della flora, attività sociali con gli animali, come la pet terapy, e nel campo agricolo. Ma tra gli obiettivi c’è anche la promozione dei prodotti tipici e della filiera corta, l’educazione al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente. Il tutto sarà possibile attraverso il rafforzamento delle strutture presenti in città, come l’ex Convento, la fattoria e Villa Fiorelli, e nuovi progetti per il domani.

La fusione tra le due fondazioni nel Parsec porta infatti alla nascita di un soggetto che – con al proprio interno l’Istituto Geofisico Toscano ex Osservatorio Sismologico “San Domenico” fondato nel 1928, il Centro di Scienze Naturali Fondato nel primi anni ’70 e il Museo di Scienze Planetarie inaugurato nel 2004 – affonda le proprie radici nella storia della città.

“Grazie a questa fusione e sinergia tra le due collaborazioni il Csn potrà aumentare in maniera maggiore le sue potenzialità e diventare un luogo di aggregazione per l’intera collettività – ha aggiunto Marco Morelli, presidente della Fondazione Centro di Scienze Naturali -. Il nostro obiettivo è quello di poter recuperare la fauna e la flora, avere un museo interattivo e costruire un vero e proprio planetario. Ma anche realizzare una terrazza panoramica dedicata, con spazi didattici utilizzabili per i laboratori, uno spazio in cui fare didattica e all’interno del quale garantire un ruolo attivo e di primo piano all’associazionismo”.

Tante idee e contributi su come poter realizzare il nuovo Parsec – Parco delle Scienze e della Cultura, sono arrivati dai numerosi cittadini presenti ieri sera all’incontro. Tra queste la promozione dell’agricoltura sociale per persone con disabilità, così da poter dare delle opportunità importanti anche a coloro che vivono a margine della società; aprire un museo dedicato ai funghi; realizzare un parco ad emissioni, rifiuti ed alimentazione zero. O ancora rendere più efficace il servizio Sos animali per il recupero della fauna selvatica; rendere le sale del Csn più accoglienti e trasformare l’ostello di Villa Fiorelli in un punto attrattivo per giovani europei e centro di turismo responsabile.
“La scommessa del Parsec è quella di unire due realtà importanti della città per tutelare al meglio il patrimonio scientifico ed ambientale del nostro territorio – ha commentato Tatiana Mancuso, presidente della Fondazione Prato Ricerche -. Ci stiamo adoperando per individuare fondi comunitari ed europei per la crescita dell’intero sistema Parsec”.

Arianna Di Rubba

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