Consumiamo poca acqua, ma siamo ai vertici per dispersione idrica. E’ questo il quadro che emerge dal rapporto qualità ambiente urbano ripreso daArpat.
Il rapporto prende in esame gli indicatori relativi al consumo di acqua per uso domestico e alla perdite di rete, ai sistemi di depurazione e collettamento delle acque reflue urbane.
Consumo di acqua fatturata per uso domestico
Se si osservano le 85 città oggetto del rapporto, i maggiori consumi si registrano a Catania, pari a 230,3 litri per abitante al giorno; le città che, invece, hanno consumato meno risultano nell’ordine Arezzo (110,4 litri per abitante al giorno) , Prato, Pistoia, Andria, Foggia, Barletta e Livorno.
Perdite di rete
La situazione delle dispersioni di rete appare ancora oggi critica con valori che variano dal 10,2% di Milano al 69.0% di Campobasso, a fronte di un valore medio nazionale pari a 37,4%.
Questo indicatore è rappresentato dalla differenza percentuale, a scala comunale, tra acqua immessa nella rete di distribuzione e acqua erogata (espressa in migliaia di metri cubi al giorno).
Tra le 85 città considerate nel rapporto la dispersione media nazionale (37,4%) è superata da 31 città e le maggiori perdite si verificano nelle città di Campobasso (69,0%), Cosenza (68,7%), Olbia (62,5%); sopra la media nazionale anche alcune città toscane, Prato (43,8%), Firenze (43,8%), Pistoia (43,8%), e Pisa (37,8%).
Con percentuali di dispersione minore e sotto la media nazionale si collocano Arezzo (31,8%), Livorno (26,6%) e Lucca (22,3%). E proprio per dimezzare il numero delle perdite ed evitare il ripetersi di cali di pressione e assenza di acqua ai piani alti registrati in varie parti della città la scorsa estate Publiacqua e Comune hanno messo a punto un programma di interventi. I lavori, che fanno parte del programma di investimenti 2014-2021 (per Prato sono stanziati 65 milioni di euro), riguardano principalmente la distrettualizzazione della rete idrica, ovvero la suddivisione dei 555 km di tubazione comunali in 19 sottobacini. Un investimento di 1,2 milioni di euro che consentirà di equilibrare e regolarizzare la pressione del sistema e poter intervenire in modo più puntuale in caso di rotture.
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