In Toscana imprese e famiglie pagano una Tari eccessiva rispetto all’effettiva quantità di rifiuti prodotti: secondo l’osservatorio di Confcommercio, a Lucca la spesa supera di quasi la metà (+47,66%) il fabbisogno effettivo. Al secondo posto Prato con il +43%, poi Siena a quasi +30%, con gli altri capoluoghi intorno al +20%, mentre ad Arezzo e Pistoia i Comuni spendono rispettivamente lo 0,45% e lo 0,40% in più. Il costo dell’inefficienza in Toscana è di oltre 44 milioni di euro l’anno, il secondo in Italia.
Se da un lato il Comune di Prato evidenzia un ampio scarto fra il costo della tariffa sui rifiuti e il reale fabbisogno per il servizio di ritiro e smaltimento (+43%), dall’altro risulta confortante l’incidenza che la quota variabile ha sul costo complessivo della Tari – 60% contro il 40% della quota fissa – lasciando quindi spazio all’introduzione di misure e agevolazioni che possano portare ad una riduzione della tariffa e ad un conseguente alleggerimento delle spese per aziende e cittadini.
Una riduzione questa che risulta necessaria soprattutto per le imprese che si trovano a pagare di più rispetto alle famiglie, sostenendo il 65% del gettito complessivo della Tari. In particolare, secondo la ricerca di Confcommercio che ha confrontato il Comune di Prato con altri territori inseriti in un panel, sono i supermercati (+49%), le attività di ortofrutta (+30%) e i ristoranti (+18%) alcune fra le categorie maggiormente penalizzate.
“I rifiuti pesano nelle tasche delle imprese pratesi, non ci sono dubbi, ed è quindi necessario intervenire per alleggerire la tariffa – afferma Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato – I dati riportati da Confcommercio Imprese per l’Italia parlano di costi di natura prevalentemente variabile nel Comune di Prato e questo è un fattore positivo poiché ci permette di lavorare sulla messa in atto di scontistiche e agevolazioni da mettere a disposizione delle imprese.
Secondo l’indagine che ha rintracciato 5 macrocriteri di agevolazioni presenti in quasi tutti i regolamenti dei Comuni italiani analizzati, ad oggi sono soltanto 2 quelle applicate a Prato, ma sarebbe auspicabile introdurre riduzioni per coloro che avviano l’attività oppure per coloro che applicano comportamenti virtuosi: primo fra questi lo svolgimento attivo della raccolta differenziata, tema sul quale il Comune e le imprese sono molto sensibili e sul quale è già attivo un confronto.
Proprio in questi giorni Confcommercio – continua Tempestini – insieme alle altre Associazioni di categoria locali, ha incontrato il Comune per discutere della bozza del Regolamento di gestione dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani per l’anno 2017, il quale precede l’effettivo regolamento sulla Tari. Siamo aperti e intenzionati a proseguire il confronto con l’Amministrazione su un tema così fondamentale per le nostre imprese, con l’auspicio che tale percorso possa portare ad una reale riduzione della tariffa anche per le attività e un conseguente sostegno al loro sviluppo. Si apprezza inoltre l’importante lavoro svolto dall’Amministrazione comunale nella lotta all’evasione al pagamento del tributo”.