26 Gennaio 2016

Turismo congressuale, a Prato si torna a parlare del polo espositivo-fieristico all’ex Banci FOTO


300 milioni di euro di valore aggiunto annuale e migliaia di posti di lavoro generati. Il settore congressuale guadagna peso specifico nel comparto turistico toscano. Sono sempre più ampi i margini di crescita di quello che viene considerato un settore d’élite : professionisti che si muovono per affari e che garantiscono una capacità di spesa doppia, giornaliera, rispetto al turista che viaggia per piacere, stimata – nel caso dei manager- tra i 150 e i 210 euro pro capite.

Di questo e delle strategie necessarie per intercettare nuove fette di mercato si è discusso al Museo del Tessuto: il convegno sullo stato dell’arte del congressuale toscano, organizzato da Toscana Promozione, è stata l’occasione per gli addetti ai lavori per definire priorità e margini di miglioramento.

“Il Pil del turismo in Toscana si attesta attorno al 7/8 per cento. Il congressuale, all’interno di questo Pil, muove circa il 20/25 per cento degli affari – ha sottolineato Alberto Peruzzini, nuovo direttore di Toscana Promozione -. Abbiamo scelto di organizzare questo appuntamento a Prato, in un luogo che non è percepito storicamente come spazio congressi, perché crediamo nella diversificazione dell’offerta. Oltre al ruolo attrattivo di città conosciute come Firenze, pensiamo che realtà diverse, come Prato, con location importanti e con la possibilità di far scoprire luoghi nuovi, possano fare la differenza. Il piano di intervento che illustriamo oggi si articola in tre poli di riferimento: Firenze e l’area della piana, la zona della costa, che da Pisa possa coprire gli eventi della costa toscana, e poi il sud della regione, attorno a Chianciano”.

A fotografare meglio il panorama è poi l’analisi nazionale curata da Federcongressi&eventi: secondo la ricerca, la domanda arriva soprattutto dalle aziende ma le associazioni si confermano il cliente di primo ordine. Le sedi predilette sono le strutture alberghiere ma anche i centri congressuali fanno la loro parte. E proprio di polo fieristico pratese è tornato a parlare l’assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo. Naturale il riferimento al progetto di riqualificazione dell’area ex Banci, firmato più di 10 anni fa dall’architetto Fuksas ma rimasto lettera morta. Una ipotesi lontana nei tempi di realizzazione ma in cantiere, almeno nelle intenzioni.

“Siamo qui per interrogarci e capire, tra le altre cose, come Prato possa intercettare spazi propri di autonomia – ha precisato Ciuoffo – e costruire una propria offerta strutturata. Prato è storicamente legata al lavoro e quindi a un tipo di turismo che è molto vicino al congressuale. Non ha strutture di grandi dimensioni, le realtà alberghiere non sono particolare attrezzate: su tutti questi aspetti si gioca la partita. Si è parlato storicamente nella pianificazione urbanistica dell’individuazione di un polo congressuale-espositivo. Forse sarebbe anche il momento di iniziare a pensarci seriamente. Anche l’assessore Barberis sta lavorando su questo, in un’ottica di programmazione di lungo periodo, ma resta comunque uno scenario futuribile. Prima dobbiamo valorizzare – ha concluso – ciò che abbiamo”.

Giulia Ghizzani

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