Cotone lino seta, fibre naturali ma anche sintetiche, magari mescolati insieme per creare strutture e tattilità innovative. E poi la fantasia, il colore – meglio se naturale – trasparenze, effetti, leggerezza. Il campionario dei filati presentati dalle aziende pratesi a Pitti è ampio e variegato nonostante la stagione – la primavera estate – non sia quella prediletta dai produttori del distretto. In fiera però si respira un clima di generale ottimismo, alimentato da un trend che vede la maglieria in forte ripresa e dal traino di mercati come Far East e Stati Uniti in ascesa. Favorevole è senz’altro il cambio euro dollaro che consente margini maggiori, ma a contribuire ci sono senz’altro i frutti degli investimenti su innovazione e ricerca e una corretta interpretazione dell’export nei mercati. E tra i mercati, notizie interessanti arrivano dalla Cina, poco accessibile per i prodotti finiti ma ancora dinamica per i semilavorati. A fare un giro tra i produttori pratesi tendenze e scelte di stile spaziano differenziandosi tra le collezioni. Alla Ecafil si punta su filati con stampe innovative e prodotto fantasia; Pinori presenta invece una collezione che punta su effetti trasparenze e un ritorno del vintage e del jeans. Atmosfere etniche e colori primari per il Lanificio dell’Olivo, che guarda alla contemporaneità, Pecci Filati prosegue il trend iniziato lo scorso anno puntando su un mix di fibre naturali e non. E poi c’è Lineapiù, che grazie alla collaborazione di un’azienda leader nella produzione 3D propone alla moda un futuro tridimensionale, per arricchire la maglieria.
Lu. Pe.
