Da cucciolo a genitore del gregge. È il percorso che ha fatto in poco più di un anno “Rocco”. Aveva appena due mesi quando il suo allevatore, Cristian Mussari di Poggio a Caiano, lo regalò a Giovanni Aprigliano, il pastore di Montecuccoli il cui gregge aveva subito l’ennesimo attacco dei lupi che avevano ucciso una ventina di pecore. Cristian, impegnato a mantenere viva e far conoscere la razza dei pastori silani – particolarmente adatta per la conduzione delle greggi – vide il servizio di Tv Prato a fine settembre 2015 che documentò la carneficina e decise di aiutare il collega (guarda il servizio). Un anno e due mesi dopo quel cucciolo ha cambiato nome – il figlio del nuovo padrone ha preferito “Rocco” a “Tuono” – ma ha svolto perfettamente il suo lavoro. Cresciuto in mezzo agli agnelli, ha pian piano preso il posto di Jack, il vecchio pastore tedesco di Giovanni, ed è riuscito a sventare l’attacco dei lupi proteggendo una settantina di pecore. Ad aiutarlo nel compito, un cane di piccolissima taglia: un volpino con cui è stato amore a prima vista, prima sentinella a difesa del gregge.
Dopo il regalo del cucciolo, tra i due pastori, che si sono conosciuti in quell’occasione e hanno scoperto comuni radici calabresi, è nata una bella amicizia.
Guarda il servizio con le splendide immagini del pastore silano e del gregge al pascolo nei prati a Vernio, proprio sopra la rocca di Cerbaia che si vede all’orizzonte.
Dario Zona
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