30 Gennaio 2016

Clima: addio ai giorni della merla, temperature record e susini in fiore. A Prato 15 gradi la massima


C’erano una volta i giorni della merla. I giorni, per tradizione, più freddi dell’anno. Non sarà così quest’anno. Le temperature record con valori massimi fino a 15 gradi riscontrati nella giornata del 29 gennaio, primo dei tre giorni “della merla”, sconvolgono la natura con mandorli, susini, peschi fioriti in grande anticipo uniti ad una storica siccità invernale. I valori registrati ieri a Prato erano di 9 gradi per la minima e di 15 gradi per la massima. Lo scorso anno, di questo periodo, le temperature erano scese sotto zero abbondantemente e la temperatura media era 7-8 gradi inferiore. La Coldiretti Toscana commenta gli effetti dell’anticiclone sulla Penisola nel weekend proprio negli ultimi tre giorni di gennaio: temperature minime sopra lo zero praticamente dovunque e quelle massime superiori fino a 8 gradi sui valori stagionali (info su www.toscana.coldiretti.it).

I tre giorni della merla – Secondo la leggenda gli ultimi tre giorni di gennaio coincidono infatti – riferisce Coldiretti – con i giorni in cui si registrano le temperature invernali più basse, tanto che perfino la merla, che un tempo aveva il piumaggio bianco, per riscaldarsi andò a ripararsi in un camino e il suo manto divenne grigio per la fuliggine. I cambiamenti del clima, con il ritorno dello smog nelle città, smentiscono anche i proverbi dopo un anno che si è classificato in Italia come l’anno più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,42 gradi la media di riferimento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr. Il risultato è che ci sono primule, viole e margherite mentre le mimose sono già fiorite da tempo in netto anticipo rispetto alla festa della donne e nelle campagne – continua Coldiretti – si teme una serie compromissione dei raccolti per il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura. Ma – precisa la Coldiretti – a preoccupare per i raccolti sono anche le forti infestazioni degli insetti patogeni che proliferano per effetto del caldo fuori stagione. Il 2015 – sottolinea la Coldiretti – ha sorpassato il 2014 nella classifica degli anni piu’ caldi dove ci sono a seguire il 2003, il 2007, il 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011 e il 2000. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura. Anche a livello globale il 2015 è stato l’anno più caldo con una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani superiore addirittura di 0,90 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo, sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre, che rileva le temperature dal 1880.

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