Chi nella mattinata di oggi si è trovato a passare per via Filzi, via Marini o via Pistoiese, ha potuto notare un gruppo di cittadini di nazionalità cinese armato di mestichine, spazzole e secchi che grattava muri e rimuoveva cartacce e sigarette dai marciapiedi. Si tratta dell’azione di pulizia strade promossa dall’Associazione della Città del Cervo Bianco, costituitasi il 4 dicembre: quel giorno, alcuni uomini e alcune donne provenienti dalla citta di Wenzhou in Cina (provincia dello Zhejiang) – denominata appunto “città del Cervo Bianco” da quello che, secondo alcune leggende locali, ne è un animale protettore – hanno deciso di unirsi in un’associazione che portasse avanti la cultura della sicurezza e della ‘regolarità’ sia sui luoghi di lavoro che nelle zone di residenza di molti immigrati cinesi e che organizzasse iniziative di pulizia nella cosiddetta Chinatown allo scopo di avvicinare la comunità cinese a quella italiana. Ed è ciò che è accaduto oggi in via Pistoiese e dintorni: un centinaio di cittadini con gli occhi a mandorla, diviso in squadre, si è messo a pulire le strade di domenica mattina. “Vicino ad una festa importante come il Natale” commenta Li Xiujiao, presidente dell’Associazione della Città del Cervo bianco, nonché vicepresidente della società buddista della comunità cinese in Italia, che ha collaborato all’azione di pulizia “vogliamo lanciare un messaggio importante alla comunità che ci ospita, cioè quella italiana: noi cinesi siamo pronti a collaborare per tenere i luoghi puliti”. Le fa eco Stefano Jiang, membro dell’Associazione: “Leggiamo spesso cose spiacevoli sulla stampa riguardo alla comunità cinese. Ci siamo riuniti in associazione proprio per cambiare le cose e per iniziare un rapporto basato sulla fiducia. Questa è solo la prima di una serie di iniziative di pulizia che faremo nella zona di via Pistoiese”. Via, dunque, carte, sigarette, bottiglie vuote e lattine dai marciapiedi; via i mille volantini attaccati sui muri con la colla; si prova anche a cancellare con l’ammoniaca vari numeri di telefono scritti sui muri. Qualche passante italiano apprezza ad alta voce il lavoro dei concittadini cinesi e non può fare a meno di aggiungere “speriamo davvero di continuare così”.
Lucrezia Sandri
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