24 Dicembre 2015

“Cari pratesi: che il Natale sia luce e speranza per tutti”. Gli auguri del Vescovo Agostinelli alla città VIDEO


“Cari pratesi, che questo sia un Natale di luce e speranza”. Sono gli auguri che il vescovo Franco Agostinelli rivolge alla città in occasione delle feste natalizie e della ricorrenza di Santo Stefano, patrono della città e della diocesi.
Sotto il messaggio integrale di monsignor Agostinelli e l’intervista rilasciata ai microfoni di Tv Prato, nella quale il Vescovo parla del Giubileo della Misericordia, della visita di Papa Francesco a Prato, degli attentati di Parigi e del pericolo terrorismo ma anche dell’impegno nella Visita pastorale, che lo sta portando a incontrare tutte le parrocchie pratesi, e della nuova opera di carità della diocesi: Casa Agar, asilo notturno per donne senzatetto.

Luce e speranza. Sono i segni del Natale e sono i segni che siamo chiamati a guardare, nelle nostre debolezze, nelle nostre imperfezioni, nei nostri problemi, nei drammi ai quali assistiamo o dai quali, talvolta, rischiamo di venire travolti. Accogliere il Bambino che nasce nella mangiatoia, vuol dire accogliere Dio che sceglie di nascere povero e di incarnarsi nella natura umana per condividerne la vita, compresi i dolori, e riscattarla.
Gesù che nasce è la Luce che continua a venire al mondo, che viene tra di noi e in noi e che mai ci abbandona. Una Luce vera e viva che indica la via per uscire dalle tenebre, per vincere il peccato e i peccati, dalle piccole disattenzioni fino alle colpe più gravi, che noi tutti commettiamo o possiamo commettere nei confronti degli altri e verso noi stessi.
Il Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco e che anche noi a Prato abbiamo aperto domenica 13 dicembre, ci offre una nuova, straordinaria occasione per riappropriarci del carattere più autentico del Natale: Dio che si fa uomo è l’incarnazione della misericordia, che viene donata a tutti, basta volerlo. La Misericordia è la chiave, come ha ricordato lo stesso Francesco, che dischiude a ognuno di noi la porta di questa speranza. E sappiamo bene di quanta Misericordia abbiamo bisogno e quanta Misericordia possiamo al tempo stesso donare.
Abbiamo ancora negli occhi il volto di Papa Francesco affacciato al pulpito di Donatello. Abbiamo in mente quella mattinata di novembre nella quale il Pontefice ha voluto salutare, incitare e, oso dire, amare con voce e sguardo paterni la città, l’intera Diocesi e tutti noi. La sua visita, così recente, illumina ancora di più questo Natale. Ma perché non resti soltanto un’emozione nel cuore, mi auguro che come Chiesa e come comunità civile abbiamo il coraggio di lasciarci interrogare davvero dalle parole che il Santo Padre ci ha lasciato.
Il Natale ci richiama anche a questa responsabilità. Anche perché la crisi non è finita. Il disagio in cui vivono tante, troppe persone è ancora ben palpabile. È vero, le nostre imperfezioni, le nostre mancanze – come Chiesa e come comunità tutta – sono sempre qui, in agguato. Eppure, sono davvero tanti, in seno alla nostra Chiesa e in tanti e diversi ambiti della società pratese, le donne e gli uomini di buona volontà che prestano la propria opera gratuita a iniziative di solidarietà, di assistenza, di fraternità, di amicizia. Sono portatori di un pezzo di speranza e lo sono nelle opere più grandi, alle quali ci sforziamo di dare vita, così come nella vita di tutti i giorni, in famiglia, nei luoghi di aggregazione e nell’associazionismo, negli stessi, silenziosi rapporti di vicinato.
È un segno evidente che il bene opera tra di noi, nonostante tutto. Non possiamo, allora, che riconoscerlo e scegliere la sua luce, che promana anch’essa da quella di Betlemme. È l’augurio che rivolgo alla nostra Chiesa, a tutti i cittadini del nostro territorio, affinché prendano esempio da ogni uomo e ogni donna che, nel nascondimento, ma con tenacia, ogni giorno costruiscono il Natale.
Un augurio di cuore affinché mai prevalga la divisione e mai venga meno la speranza.

+ Franco Agostinelli, Vescovo di Prato