Dopo il botta e risposta con il Comune a proposito dell’inquinamento della zona intorno all’area in cui sorge l’inceneritore di Baciacavallo (LEGGI L’ARTICOLO), il comitato cittadino “Difendiamo la nostra salute” è deciso ad andare avanti, con nuovi approfondimenti e analisi condotte in proprio sull’area stessa. Oltre ad aver installato delle centraline tra Fontanelle, Paperino e San Giorgio a Colonica per captare nell’aria le molecole pm 2,5, di cui, secondo il comitato, l’impianto Gida sarebbe il principale emissario andando ad aumentare la percentuale di tumori tra i residenti, si pensa di affidare ad un laboratorio di analisi dei carotaggi sul terreno di piazzale Palasaccio (dietro Gida). In vista di questi prelievi e di queste nuove analisi, il comitato ha organizzato per domani sera alle 20, al circolo di Castelnuovo, una serata di autofinanziamento che servirà anche per fare il punto della situazione e rendere noti gli ultimi sviluppi della vicenda: di questi giorni un esposto-denuncia firmato da cinque privati cittadini che abitano vicino all’inceneritore, dal comitato “Difendiamo la nostra salute” e dal Coordinamento dei comitati per la Salute della Piana per chiedere alla magistratura di annullare la delibera della Conferenza dei servizi proprio riguardo a piazzale Palasaccio. In un campione di analisi qui effettuate da Arpat sono state trovate sostanze tossiche come diossine e furani: all’area risultata così positiva è stato successivamente fatto un cambiamento di tabella e denominazione dalla Conferenza dei servizi, per cui da “residenziale” è stata classificata come “industriale”. All’incontro di autofinanziamento e informazione si prevede una grossa affluenza: se all’ultima cena organizzata dal comitato avevano partecipato 40 cittadini, alla cena di domani se ne sono iscritti circa 180. “L’assessore all’ambiente del comune di Prato Alessi ci dice che dobbiamo andare a vedere la storia pregressa di piazzale Palasaccio” commenta Pierpaolo Dettori, presidente del comitato, “dice che le diossine e i furani possono essere stati prodotti da falò di cavi di plastica: è una spiegazione un po’ incredibile dato che si tratta di un’aiuola davanti ad abitazioni. L’assessore dice che c’è inquinamento dato che è un parcheggio: peccato che ci parcheggino al massimo dieci macchine, essendo una strada abbastanza isolata. Insomma, quello che dice non ci torna e vogliamo ulteriori verifiche, ovvero commissioneremo alcuni prelievi nel terreno dei giardini delle residenze di piazzale Palasaccio: se verranno anche questi trovati positivi alla diossina, cosa farà il Comune, classificherà come aree industriali anche i giardini delle case?”
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