13 Novembre 2015

Smaltimento illecito di rifiuti, sequestrati altri due furgoni


Continua la lotta al fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti: la Polizia municipale sequestra altri due furgoni.
Nella notte scorsa il Nucleo Ambientale della Polizia Municipale ha fermato nella zona di Santa Maria a Colonica un autocarro, proveniente da via Toscana, che trasportava sacchi neri contenenti circa 800 kg di scarti tessili. A bordo del furgone tre cittadini italiani, residenti nel campo nomadi di San Giorgio a Colonica, tra i quali un minorenne, seguiti da tempo dall’apposito nucleo operativo. Al momento del controllo i soggetti non hanno esibito le previste autorizzazioni ed hanno riferito di effettuare l’attività di raccolta e smaltimento per conto di alcune ditte nei macrolotti della città, ricevendo un compenso mensile pari a circa 2,5 euro per ogni sacco preso in consegna.
Le tre persone sono state denunciate per attività illecita di gestione rifiuti e dovranno adesso scontare una pena che prevede l’arresto da 3 mesi ad 1 anno oppure il pagamento di un’ammenda da 2.600 a 26.000 euro. Proseguono gli accertamenti per risalire al titolare della ditta che dovrà rispondere del reato di gestione illecita rifiuti in concorso con i tre nomadi. I rifiuti e l’autocarro sono stati sequestrati. Per il mezzo è prevista anche la confisca.
Un’indagine analoga è terminata nei giorni scorsi. Grazie alla segnalazione di tre cittadini e del personale volontario di vigilanza ambientale, sono stati individuati due cittadini cinesi, che dalla fine dell’agosto scorso, effettuava con il furgone di proprietà, la raccolta e lo smaltimento conto terzi degli scarti tessili. I soggetti erano così organizzati: uno guidava il veicolo mentre l’altro stava all’interno del vano di carico del mezzo pronto ad aprire il portellone laterale e a gettare rapidamente i sacchi all’interno dei vari cassonetti della città. Il nucleo di Polizia ambientale ha rinvenuto nella sede operativa di una ditta di via Toscana gli stessi ritagli tessili buttati anche all’interno dei cassonetti: la titolare è stata così denunciata.