6 Ottobre 2015

L’avviso di criticità meteo fa cilecca 6 volte su 10: la nuova normativa regionale moltiplica le attivazioni della protezione civile


Sui dieci avvisi di criticità diramati dalla Regione su Prato, dal 14 luglio ad oggi, soltanto in 4 casi si sono verificati problemi che hanno costretto la protezione civile ad aprire la sala operativa e a provvedere con l’intervento delle squadre. Nei sei casi restanti, le piogge sono state modeste e non hanno creato nessun tipo di disagio, ma secondo la nuova normativa c’è stata comunque l’attivazione obbligatoria di un tecnico reperibile e l’indicazione di squadre pronte ad intervenire.
Nello stesso periodo dello scorso anno, gli avvisi di criticità del Centro funzionale regionale erano stati soltanto tre. L’aumento non si spiega soltanto con le bizze del meteo, ma con gli effetti della nuova normativa regionale sulla protezione civile, in vigore, appunto dal 14 luglio. Rispetto a prima è stato introdotto un nuovo fattore di rischio: quello dei temporali forti, che si aggiunge a frane, vento, mareggiate e pioggia. Per ciascuno di questi fattori di rischio sono stati rimodulati i codici di gravità: verde, giallo, arancione e rosso, che variano in base alla probabilità di occorrenza e all’intensità prevista per l’evento. Diversamente da prima, già per il livello giallo, pur in assenza di un allerta, con la nuova normativa scatta l’avviso che obbliga i comuni ad attrezzarsi con reperibilità e monitoraggio in continuo degli eventi. “Il Comune di Prato già prima provvedeva ad assicurare standard superiori rispetto ai livelli richiesti; grazie anche all’apporto fondamentale del volontariato i costi aggiuntivi per la collettività, determinati dalla nuova normativa, sono minimi” assicura Sergio Brachi, responsabile della Protezione civile del Comune di Prato.

Quel che desta perplessità è il livello di dettaglio delle previsioni, che pare scarso, se è vero che quasi sempre – nei casi recenti – la criticità è stata di colore giallo per l’intero territorio regionale, senza differenziazione tra le singole aree.
In pratica, considerando che la previsione di criticità dura in genere 24 ore, in meno di tre mesi a Prato si è avuto quasi un avviso di “rischio forti temporali” ogni settimana. Sei volte su dieci, poi disatteso dai fatti.
Considerando che la protezione civile comunale ogni volta è stata tenuta ad informare la cittadinanza, viene da chiedersi se non si ingeneri l’effetto “Al lupo, al lupo!”.

“I temporali per loro stessa natura sono caratterizzati da una forte difficoltà di previsione e soprattutto di esatta localizzazione; certamente occorrerà un periodo di taratura di questo nuovo fattore di criticità – spiega Sergio Brachi – ma credo che potrà essere uno strumento utile. Inoltre, durante il periodo di criticità, le previsioni meteo fornite dal Cfr sono aggiornate in tempo reale con una buona frequenza e il servizio viene reso 24 ore su 24. Per quanto riguarda la cittadinanza, ritengo che comunque queste indicazioni non siano deleterie e possano invitare a reagire nella maniera migliore in caso di eventi avversi” conclude Brachi.

Dario Zona