3 Ottobre 2015

Ampliamento Peretola, “ancora troppe lacune”: i sindaci preparano le osservazioni per la Regione


Ancora mancano troppe risposte. Nonostante le migliaia di pagine prodotte da Toscana Aeroporti a integrazione del masterplan già presentato al Ministero dell’Ambiente prima dell’estate, i sindaci della Piana non sono convinti. Questo pomeriggio in una riunione a porte chiuse durata quasi due ore e mezzo, i tecnici e gli amministratori dei nove comuni coinvolti dall’ampliamento di Peretola hanno discusso e valutato le criticità e le lacune che ancora restano sui dettagli del progetto, soprattutto per quanto riguarda nodi come l’inquinamento atmosferico, acustico e l’impatto sanitario dell’opera sui diversi territori.
Sei i punti principali su cui il nuovo progetto risulta ancora inadeguato:
1) Utilizzo dei dati medi di traffico aereo. Tutto il masterplan è costruito sui dati di traffico medio della movimentazione dei mezzi aerei e delle persone. La Via invece dovrebbe tener conto dei dati di traffico massimo, ovvero dei picchi che si possono raggiungere.
2) Inquinanti ambientali. Il masterplan si limita a valutare l’impatto inquinante del singolo progetto, senza tener conto degli effetti collettivi. Sulla zona interessata dal progetto del nuovo aeroporto di Peretola, infatti, insiste già un’infrastrutturazione importante, oltre ad altre opere in fase di realizzazione o da realizzare come la Scuola marescialli, il nuovo stadio, la terza corsia dell’autostrada e il termovalorizzatore di Case Passerini. Nella valutazione degli inquinanti e in particolare delle emissioni atmosferiche, quindi, deve essere tenuto conto della somma dei diversi fattori. Inoltre si osserva che vengono sottostimati sia gli impatti acustici sia il carico indotto dall’aeroporto stesso.
3) Mancata caratterizzazione delle terre. Il cantiere per la costruzione del nuovo aeroporto prevede circa 3 milioni di metri cubi di terre in entrata e un milione di metri cubi in uscita. Manca il piano di caratterizzazione delle terre in base alla quale possono essere valutati i reali costi smaltimento e di eventuale bonifica.
4) Reticolo idraulico. Sullo spostamento del Fosso reale e delle casse d’espansione esistenti il nuovo masterplan integrato non prevede alcuna modifica rispetto al progetto presentato, nonostante le osservazioni puntuali del ministero dell’Ambiente.
5) Incidenza negativa sull’ecosistema esistente. Lo stesso masterplan conferma una Valutazione di Incidenza (VI) negativa degli impatti sulle aree naturali circostanti, habitat ed ecosistemi certificati del sito Natura 2000, siti di interesse comunitario e regionale (SIC/SIR). Queste aree verranno spostate e ricreate in altro territorio, ma questo non è sufficiente per compensare l’impatto negativo sulla zona.
6) Collegamenti e traffico. Il masterplan sottostima il carico complessivo del traffico indotto dal nuovo aeroporto e considera come già in funzione infrastrutture viarie in realtà ancora non completate e, di conseguenza, è necessario prevedere un sistema di collegamento integrato.
Al tavolo sedevano, oltre al sindaco di Prato, l assessore all Urbanistica di Firenze e gli amministratori di Poggio, Carmignano, Signa, Lastra a Signa, Campi, Calenzano, e Sesto Fiorentino. Nonostante abbiano chiari i punti di contrarietà, i sindaci hanno comunque chiesto alla Regione una proroga rispetto al termine, fissato per l’8 ottobre prossimo, per presentare tutte le loro osservazioni. Anche se non venisse concessa, gli enti – Regione compresa – hanno comunque tempo fino al 4 novembre prossimo per presentare le loro osservazioni direttamente al Ministero.

 

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