Il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, ritorna sulla questione dello sforamento di diossine registrate all’inceneritore di Montale nel periodo 15 luglio – 14 agosto, e chiede di far chiarezza sulla situazione a tutela della salute e della sicurezza pubblica.
Nei giorni scorsi Lorenzini ha scritto alla Asl4 (Dipartimento della prevenzione, diretto dal dottor Aldo Fedi), all’ Arpat provinciale di Prato, al servizio ambiente della Provincia e al servizio rifiuti e bonifica siti inquinati della Regione Toscana, per chiedere esplicitamente di «indagare circa il livello di tollerabilità delle emissioni dell’impianto di smaltimento rifiuti di Montale».
Nella lettera, datata 7 settembre, inoltre, Lorenzini chiede a ciascun ente, in base alle specifiche competenze, di «effettuare i controlli che il caso richiede e, in base alle risultanze, di riferire circa le azioni e le prescrizioni che eventualmente si rendesse necessario adottare».
«La tutela della salute pubblica è la nostra priorità e sulla questione dell’inceneritore non abbiamo mai chiuso gli occhi. – continua il sindaco Mauro Lorenzini – Già il 2 settembre scorso, non appena ho appreso i dati dello sforamento, ho chiamato il sindaco del Comune di Montale, Ferdinando Betti, chiedendo un incontro urgente. La riunione si è poi svolta lunedì 7 settembre. Oltre a me e all’assessore Simone Calamai, al tavolo erano presenti i sindaci proprietari dell’impianto, l’Arpat e la Usl di Pistoia e i rappresentanti dell’azienda Ladurner. Anche in quella sede ho espresso le mie preoccupazioni. In questo momento è inutile fare allarmismi, da parte mia attendo la risposta dell’Usl 4, Arpat, Regione e Provincia Prato per decidere eventuali provvedimenti».
Il sindaco Lorenzini ritorna, poi, sulla questione della centralina di rilevamento delle polveri sottili e dell’inquinamento atmosferico, tema più volte sollevato dal Movimento Cinque Stelle:«Il problema è già stato dibattuto in consiglio comunale. Nel luglio 2013 abbiamo sottoscritto una convenzione con Arpat, Provincia di Prato, Comune di Prato e Comune di Poggio a Caiano per l’utilizzo di un laboratorio di rilevazione mobile. Un chiaro segno della nostra volontà. Purtroppo, in seguito alla riforma delle province, l’accordo non ha trovato concretezza – la competenza in materia di ambiente, infatti, è della Provincia e della Regione – ma per noi continua a essere valida quell’intesa».
Il sindaco, comunque, sottolinea che la centralina rappresenterebbe un “di più rispetto alle rilevazioni già effettuate da Usl e Arpat in base a specifiche norme previste dalla legge regionale”. Sul territorio esistono da tempo postazioni fisse di monitoraggio ambientale, collocate nel Comune di Prato ed una proprio a ridosso dell’inceneritore in località Stazione a Montale. “Si può discutere sul fatto che le centraline siano insufficienti o meno, ma in materia di controllo della qualità dell’aria decide la Regione in base ad una sua specifica normativa” conclude il sindaco.
Infine, sempre rivolgendosi ai Cinque Stelle, Lorenzini ricorda che l’indagine epidemiologica sull’incidenza delle malattie tumorali sul territorio di Montemurlo, è stata richiesta alla Usl ed è in fase di completamento. “Non appena sarà disponibile, il documento sarà reso pubblico, discusso e approfondito con la cittadinanza”.
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