19 Settembre 2015

Divieto di fumo al campo sportivo de La Pietà, Baldi: “L’esempio degli adulti è importante per i ragazzi”


Il Centro Diritti del Malato accoglie positivamente la decisione della società “La Pietà 2004” che ha vietato il fumo all’interno del proprio impianto sportivo, riservando soltanto un piccolo spazio con gazebo ai fumatori.
“Vietare il fumo all’interno del proprio impianto sportivo, nell’interesse e a tutela della salute dei suoi giovani calciatori e dei frequentatori dell’area sportiva è una bella iniziativa – scrive il presidente Fabio Baldi -. Chi ha avuto l’idea per farlo la dice lunga sull’importanza e la necessità dell’iniziativa: un medico chirurgo e uno psicologo dello sport. La dipendenza dal tabagismo viene trattata dal SER.D. (servizio dipendenze della Asl) al pari della dipendenza dall’alcol, degli stupefacenti e del gioco d’azzardo. Come è noto, ogni anno in Italia, per malattie correlate al fumo, muoiono circa 90.000 persone di cui oltre 20.000 per fumo passivo. Nella nostra provincia, a causa di malattie attinenti al tabagismo, perdono la vita circa 400 persone ogni anno!”.
Il Centro per i Diritti del Malato ribadisce alcune delle richieste che da anni porta avanti contro il tabagismo: “Siamo impegnati perchè il fumo venga vietato almeno in prossimità degli spazi giochi dei giardini pubblici, anche in auto private in presenza di minori e donne incinta. Condividiamo i divieti sulle spiaggie, sulle tribune degli impianti sportivi e in ogni altro luogo pubblico dove il fumo del tabacco possa portare danni anche alla salute dei presenti non fumatori. Questo atteggiamento  può apparire troppo duro? Per condividere questa posizione è sufficiente frequentare un ospedale! Al Centro Antifumo ( SER.D. ) della nostra Asl  lavorano bravi professionisti in grado di aiutare i fumatori a interrompere la dipendenza  dal tabacco. Occorre anche buona volontà e consapevolezza dei rischi che comporta il fumo del tabacco. Oggi purtroppo le statistiche ci informano che già a 14 anni si incomincia a fumare. Rischiando così di sviluppare una malattia tumorale già a 45 anni. L’esempio degli adulti è veramente importante per i nostri ragazzi. Non stanchiamoci mai di informarli sui pericoli delle dipendenze” conclude Baldi.