“Ormai ho una certa età, ma come le fo io le feste non le fa nessuno”. Parola di don Romano Faldi, parroco di Santa Maria a Colonica, che esprime così il suo entusiasmo per la festa della Madonna Assunta che anche quest’anno anima la piazza principale della frazione sud con dieci giorni di eventi, cene, spettacoli e momenti di riflessione. Si parte dunque stasera con una giornata di preghiera in preparazione del Sinodo straordinario sulla famiglia, che si terrà a Roma dal 4 al 25 ottobre, durante la quale, alle ore 22, è prevista una lezione dello stesso don Romano sul “Significato del Sinodo”, e si arriva alla sera di domenica 13 settembre, quando la festa sarà tradizionalmente chiusa dalla processione per le vie del paese: a guidarla don Romano, affiancato da don Andrea Adamek, parroco di S. Giorgio, in quella che, di consueto, è considerato una momentanea “tregua” nella rivalità campanilistica tra i due paesi vicini. Nel mezzo tra questi due eventi, gli stand gastronomici di sabato 5 e domenica 6; il torneo con il gonfiabile “Calcio balilla umano” di giovedì pomeriggio; la cena a base di cinghiale presso il circolo MCL di venerdì 11 sera (necessaria la prenotazione entro mercoledì al numero 0574 070692) e la serata clou di sabato 12, quando a Santa Maria a Colonica giungerà il cibo di strada: “quest’anno novità assoluta: lo street food a Santa Maria a Colonica” annuncia don Romano “un evento che il nostro paesino ha deciso di organizzare, immettendosi nella scia di Expo 2015 con i suoi eventi incentrati sul cibo”. Dodici le bancarelle previste, di cui ognuna venderà una specialità diversa: si va dalla polenta fritta al cibo vegano, dal panino alla finocchiona al prodotto senza glutine, tutto made in Santa Maria a Colonica (dalle donne del paese). Prima di acquistare cibi e bevande, occorrerà cambiare i propri soldi ad una delle bancarelle presenti con degli speciali “buoni cartacei”, necessari per il commercio della serata. A seguire, rappresentazione della commedia “Latrin lover”, che vedrà la partecipazione del parroco, che così commenta: “il titolo è improbabile, ma non vi preoccupate, le luci del testo originario della recita sono state sapientemente trasformate da ‘rosse’ ad ‘arancioni’ ”.
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