5 Agosto 2015

Traffico illegale di rifiuti ferrosi: riconoscimento per l’attività della Polizia Provinciale. E si aprono spiragli per il futuro degli agenti FOTO


Una lettera di encomio per la vasta attività di contrasto al traffico illegale di residui ferrosi. E’ quella che il presidente della Provincia Matteo Biffoni ha consegnato questa mattina al comandante della Polizia Provinciale Michele Pellegrini. Un riconoscimento che dà conto della capacità dimostrata nelle complesse indagini svolte e degli ottimi risultati raggiunti dall’intero nucleo di polizia Corpo provinciale. Alla consegna dell’encomio, insieme a Biffoni e Pellegrini, erano presenti il direttore generale Massimo Migani e gli agenti Leonetto Trinci, Massimo Caciolli e Leandro Giannetti.
“In particolare evidenzio come l’attività investigativa abbia portato, nel corso del 2014, all’accertamento – anche attraverso mirati appostamenti notturni – di un consistente traffico illegale di rifiuti e alla verifica dell’esistenza di un impianto di raccolta e gestione di rifiuti ferrosi totalmente illegale nel territorio di Montemurlo, oggetto di indagini tuttora in corso – si legge in uno stralcio dell’encomio consegnato questa mattina – Di tutta evidenza come tale traffico portasse enormi danni economici alle imprese che svolgono correttamente la loro attività.”
Ma quello del contrasto al traffico dei rifiuti è solo una delle attività nelle quali la Polizia provinciale ha dimostrato negli anni la propria dedizione e professionalità. Un patrimonio che si rischiava di perdere nel delicato passaggio di competenze richiesto dall’abolizione della Provincia.
“E’ importante che non vadano perse le grandissime competenze che tutte le Province hanno accumulato in questi anni grazie ai Corpi di Polizia Provinciale – ha sottolineato Biffoni – Adesso pare che si siano aperti spiragli positivi per la definizione della loro posizione.”
Al momento, seppur non ancora definitivo, si sta infatti delineando in maniera più chiara il futuro degli agenti di polizia provinciale. Grazie alla riscrittura dell’articolo 5 del decreto legge sugli enti locali, approvato a fine luglio dal Senato, si prevede che gli enti di area vasta, come lo è la vecchia Provincia, e le Città metropolitane possano individuare e trattenere entro il 31 ottobre 2015 il personale di polizia provinciale necessario per l’esercizio delle loro funzioni fondamentali che restano appunto ambiente e viabilità. Inoltre, le leggi regionali da emanare entro il 31 ottobre dovrebbero riallocare altro personale di polizia per le funzioni trasferite, come la vigilanza su caccia e pesca.
Sembra quindi meno incerto il destino degli addetti che compongono l’esiguo Corpo pratese: comandante, vice comandante, 7 agenti (erano 9 fino al 31 luglio ma da agosto uno è comandato alla Polizia municipale della Valbisenzio e uno a quella di Quarrata) e una collaboratrice amministrativa. Le attività e i risultati ottenuti da questi agenti da gennaio a giugno 2015 sono molteplici, vanno dalla scoperta di un ingente traffico illecito di rifiuti metallici, all’accertamento di maltrattamenti di animali, al porto abusivo di armi da fuoco, alla detenzione illegale di armi rubate e balestre con puntamento laser e visore notturno per attività di bracconaggio, a indagini su avvelenamenti di animali, alla rimozione di veicoli abbandonati su aree private, al recupero di fauna ittica, alle lezioni ai bambini di Legambiente nei campi estivi ed altri molteplici interventi. Il Corpo è anche costantemente impegnato nel coordinamento di tutta la vigilanza volontaria, composta da 77 guardie ittico venatorie e 13 guardie ambientali volontarie.

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