3 Agosto 2015

Sì Toscana a Sinistra a fianco dei cittadini di Prato sud: “Impianti troppo invasivi in pochi km”


Non si placano le preoccupazioni dei cittadini della zona Sud di Prato: dopo la diffusione dei dati sullo stato di salute della Circoscrizione, divulgati dal Comune e giudicati “nella media”, e dopo che lo stesso Comitato “Difendiamo la nostra salute” è insorto chiedendo i “dati disaggregati per fare le opportune valutazioni (ecco le richieste in una nota), adesso ad intervenire è anche il comitato pratese di Sì-Toscana a Sinistra.

In un comunicato stampa si dichiara “a fianco dei cittadini preoccupati per le condizioni di salute, per l’elevata presenza di attività inquinanti, specialmente in alcune zone della circoscrizione Sud di Prato. Il prossimo ampliamento dell’autostrada A11 con una terza corsia e il potenziamento dell’inceneritore GIDA di Baciacavallo sono in triste continuità con una politica pluriennale di concentrazione di impianti dal forte impatto ambientale nel raggio di pochi chilometri, dove insistono: l’elettrodotto di via Paronese, il depuratore di Baciacavallo, l’autostrada e il centro di raccolta Asm. Così si abbandona qualunque politica di sviluppo e mobilità sostenibili, investendo ancora in vecchi rimedi come l’incenerimento o il trasporto su gomma, piuttosto che in pratiche innovative come il riciclo e il riuso efficiente, oppure il potenziamento della viabilità su rotaia con doppi binari ferroviari a nord e una tramvia lungo tutta la piana nella direttrice sud. Si vuole invece continuare la pianificazione di grandi opere inutili e dannose per l’ambiente e per le persone, anteponendo il profitto e gli interessi di pochi ai diritti di tutti. Un investimento ingente come quello previsto per l’ammodernamento del depuratore non può che portare ad accogliere quantità crescenti di fanghi da smaltire, provenienti da altre zone. Al tempo stesso la realizzazione della terza corsia prevede circa 5 anni di lavori, con il “cantiere principale (CB01 nella determinazione di V.I.A.) situato in corrispondenza dello svincolo e barriera di esazione di Prato Ovest” che dà su viale Leonardo da Vinci. La stessa gestione privatistica delle opere pubbliche farà ricadere i costi poi sugli utenti e sugli enti pubblici, come dimostra l’imminente aumento del pedaggio autostradale già dal prossimo settembre. Inoltre, lo scarso coinvolgimento dei cittadini in percorsi partecipativi di gestione del territorio aumenta ulteriormente la sfiducia verso le istituzioni, che si barricano poi dietro dati poco attendibili. Così come sulla questione dell’aeroporto, che andrebbe a pesare ulteriormente sulla situazione già complicata di alcune frazioni, anche su questi frangenti l’amministrazione comunale farebbe bene a riconsiderare le sue priorità rispetto agli impegni presi con i cittadini di Prato, e ad imparare la lezione che viene da Sesto Fiorentino, dalla quale è facile dedurre come gli ordini di scuderia non sempre rappresentino il bene comune della popolazione”.

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