L’immagine più eloquente è forse quella della foto: il giorno dopo il blitz della polizia che ha portato al sequestro di un fucile e due spade (leggi l’articolo) un cittadino cinese continua a vivere in uno spazio angusto nei sotterranei di via Respighi fra allacci elettrici abusivi e sporcizia. La situazione qui è scappata di mano: i garage di quattro grandi palazzi finiti di costruire nel 2008 nel cuore del Macrolotto Zero, sono stati prima oggetto di furti in serie e poi occupati abusivamente.
“Ho subito tre furti nei garage e mi hanno rubato tutto – dice un’inquilina -. Da allora non ci tengo più niente, ma c’è chi ha preso possesso del box auto e ci si può trovare di tutto: mobili, lavoretti dei clandestini, attrezzi, droga, siringhe, bisogni”.
A complicare il quadro – tra furti negli appartamenti e spaccate alle auto in sosta – il clima di paura alimentato tra gli inquilini, sia italiani che cinesi, da parte degli orientali che usano i sotterranei per i loro traffici. Ci sono panni stesi, ma anche un tavolo verde usato probabilmente per le bische clandestine con al centro una specie di narghilè. Più volte carabinieri e polizia sono intervenuti per sequestrare beni rubati, ma le denunce non sono bastate a cambiare la situazione.
Tra i residenti c’è chi punta il dito anche contro la proprietà dei palazzi, accusata di disertare le riunioni di condominio non consentendo di prendere decisioni come ad esempio l’installazione di recinzioni. Un sistema che potrebbe servire ad allontanare anche altre presenze sgradite: una famiglia di nomadi che fa la questua al semaforo del cimitero della Misericordia e che di notte dorme nei vani condominiali.
“Abbiamo fatto fare i preventivi per mettere cancelli ed inferriate sia ai passaggi condominiali, sia all’accesso agli appartamenti – dice Stefano Battilocchi – ma sono già tre riunioni di condominio che non si riesce a deliberare perchè diversi proprietari (la maggior parte italiani, ndr) non si presentano. Hanno dato in locazione gli appartamenti e riscuotono gli affitti ma non abitano qui e non si rendono conto dei nostri disagi”.
Tra gli altri problemi segnalati la frequentazione dei vicini giardini di via Colombo. “Fino allo scorso dicembre – dicono gli abitanti della zona – il Comune aveva una convenzione con un’associazione per aprire i giardini la mattina e chiuderli la sera. Adesso i cancelli sono sempre aperti e soprattutto la sera ci sono traffici loschi: vendita di bici rubate, spaccio e schiamazzi. Abbiamo fatto esposti alle forze dell’ordine e alla polizia municipale, ma la situazione non cambia. Biffoni in campagna elettorale è venuto a trovarci, mostrandoci vicinanza ma poi in un anno da sindaco non lo abbiamo più visto”.
Dario Zona
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