La Provincia è al lavoro in questi giorni d’agosto sul bilancio di previsione 2015, che dovrà essere approvato entro il 30 settembre. Sullo schema di bilancio proposto da un atto del presidente dovrà dare il proprio parere l’assemblea dei sindaci prima che arrivi in Consiglio provinciale.
Intanto però l’amministrazione provinciale è praticamente costretta all’aumento dell’Imposta di trascrizione (Ipt) sull’acquisto di veicoli a motore. La Provincia di Prato da anni era l’unica in Toscana e una delle 4 Province in tutta Italia (le altre sono Trento, Bolzano e Aosta, tutte a statuto speciale) a non prevedere maggiorazioni. Ma garantire servizi e gli investimenti su scuole superiori e strade, competenze che restano al nuovo ente dopo la riforma e su cui l’amministrazione vuole continuare a impegnarsi, e rispettare il patto di stabilità è davvero difficile. Se nel 2014 i tagli ammontavano a poco più di 7 milioni e mezzo di euro, nel 2015 arrivano a oltre 15 milioni di euro, mentre le funzioni – nelle more della definitiva applicazione della riforma – al momento sono rimaste le stesse. L’amministrazione ha già ridotto praticamente all’osso le spese e mantenere ancora al minimo la tassazione significherebbe essere ulteriormente penalizzati, perché oltretutto il budget di spesa verrebbe ancora diminuito, penalizzando cittadini e servizi. Sulla situazione delle Province proprio venerdì scorso ha lanciato l’allarme la Corte dei Conti, ribadendo che “le risorse non bastano a garantire servizi di primaria importanza”.
Se parliamo di cifre bisogna chiarire subito che chi acquista una Panda non paga adesso, e non pagherà d’ora in poi, quanto chi compra un berlina o un fuoristrada. E che non si tratta di una tassa generalizzata, l’Ipt riguarda esclusivamente i cittadini che decidono di acquistare un veicolo. La tariffa inoltre varia con la potenza del motore. Per un’auto di potenza fino a 53 Kwh (limite stabilito per legge e non modificabile dalle Province) cioè un’utilitaria solitamente di piccola cilindrata (non oltre i 1.100 cm3) l’imposta è fissa e con l’aumento si pagheranno 196 euro (erano 151 con la tariffa ai minimi di legge). Per i veicoli sopra i 53 Kwh si paga secondo la potenza, circa 4,5 euro per ogni Kw.
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