Sono state 119 le domande raccolte dalla Società della Salute, 97 quelle ammesse a Home Care Premium 2014. Un progetto promosso dall’Inps Gesione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap), che finanzia progetti innovativi e sperimentali di assistenza domiciliari tramite il “Fondo Credito e attività sociali” e che prevede l’erogazione di un contributo mensile, per nove mesi, a partire dall’attivazione del progetto. In 19 hanno rinunciato spontaneamente per le difficoltà relative all’ottenimento della certificazione Isee e ai limiti di contributo fissati dallo stesso Isee.
Il progetto, per il quale era previsto un reclutamento da 50 a 120 utenti massimo, è rivolto a dipendenti e pensionati pubblici utenti della gestione ex INPDAP con un Isee fino a 75 mila euro; i loro coniugi conviventi (anche se separati legalmente); i loro vedovi solo se titolari di pensione di reversibilità; i loro familiari (non gli affini) di I° grado, genitori o figli (se minorenni in possesso di certificazione L.104/92); figli minorenni se orfani di dipendente o pensionato pubblico.
“Un progetto importante di assistenza domiciliare volto a fornire contributi differenti in base ai bisogni e ai servizi dei singoli utenti – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali Luigi Biancalani -. Grazie alle risorse disponibili per questo progetto, sarà possibile liberarne altre e far scorrere le liste di attesa. L’amministrazione ha da sempre un occhio di riguardo nei confronti del sociale, tanto che quest’anno spenderà 14 milioni e mezzo di risorse proprie che diventano 20 con i soldi che arrivano dalla Regione e dai fondi residui”.
I contributi variano da 90 a 700 euro mensili, la cifra viene stabilita dalla piattaforma on line dell’Inps in base all’Isee e alla gravità. Un finanziamento importante che solleva le casse pubbliche. L’ingresso nel progetto di 78 utenti, l’80% dei quali già assistiti dai Comuni, consente di liberare risorse da destinare ad altre persone e di accorciare di conseguenza le liste d’attesa per l’ingresso nelle residenze sanitarie assistite per i i servizi domiciliari.
“Siamo di fronte ad un aumento di richiedenti di assistenza sociale. Il progetto ci ha permesso di ampliare i beneficiari e alleviare le nostre liste d’attesa – ha aggiunto Michele Mezzacappa, direttore della Società della Salute Area Pratese -. La speranza è che l’Inps finanzi nuovamente il progetto. La Società della Salute sta cercando di fare più risparmi possibili sulle risorse ordinarie, e sta lavorando per attrarre sempre più risorse non ordinarie attraverso altri canali, come il Fondo sociale europeo”.
I benefici previsti dal progetto sono suddivisi in prestazioni prevalenti (liquidate mensilmente dall’Inps-Gestione Dipendenti Pubblici ai beneficiari) e prestazioni integrative (anticipate mensilmente dalla Società della Salute Area Pratese e successivamente rimborsate dall’INPS). I primi riguardano contributi economici per assistenza domiciliare e sono erogati in relazione al bisogno ed alla capacità economica del nucleo familiare (Isee socio sanitario); i secondi invece sono contributi per servizi di accompagnamento e trasporto, per servizi di sollievo domiciliare svolti da operatori o volontari, per frequenza di centri diurni, per percorsi di integrazione scolastica, per installazione di ausili e domotica volti a ridurre lo stato di non autosufficienza.
Nello specifico sono stati redatti ed accettati 78 piani assistenziali: 26 per prestazioni prevalenti (contributi per badante) e 52 per prestazioni integrative (contributi per frequenza centri Diurni, per ricovero temporaneo/permanente in RSA, servizi educativi, assistenza domiciliare).
Per quanto riguarda le 26 prestazioni prevalenti, relativamente ai piani assistenziali attivati a maggio, i contributi sono già stati erogati a metà giugno, per quelli attivati a giugno l’erogazione è prevista dai primi giorni di luglio in base al circuito bancale/postale di appartenenza.
Per quanto riguarda invece le prestazioni integrative la Società della Salute ha preso accordi con le RR.SS.AA., con le Cooperative Sociali e i Centri Diurni, individuati direttamente dai cittadini, ed è stato così possibile attivare tutti i 52 piani assistenziali integrativi a giugno.