Arranca il settore dell’edilizia pratese, ancora al palo nonostante i timidi segnali di ripresa di altri comparti chiave, a cominciare dal manifatturiero. A lanciare l’allarme, i sindacati di settore – Cgil, Cisl e Uil – che analizzano i dati della Cassa Edile di Prato.
A maggio di quest’anno erano 342 le imprese registrate, per un totale di 974 addetti e un monte ore superiore alle 118mila unità. Cifre assai inferiori a quelle del 2014: nello stesso mese dello scorso anno si contavano infatti 388 aziende e 1.229 dipendenti, per un totale di oltre 156mila ore lavorate. Uno scarto, insomma, di quasi 40mila ore trascorse nei cantieri che preoccupa le parti sindacali: è dietro questo saldo negativo che si nasconderebbe, infatti, molta manodopera irregolare.
“Guardo con attenzione il territorio e vedo qualche cantiere in più rispetto a mesi fa, ma i numeri indicano l’esatto contrario. Ecco che si deduce facilmente che in città c’è un po’ di lavoro grigio – sottolinea Emilio Testa, Fillea-Cgil -. Vorremmo più attenzione sotto l’aspetto delle visite e dei controlli da parte degli organi preposti”.
Intanto un sospiro di sollievo arriva sul fronte dell’ampliamento del punto vendita Esselunga di viale Galilei: la realizzazione della nuova struttura – le cui operazioni partiranno a settembre – dovrà sottostare alle clausole previste nell’apposito accordo quadro sottoscritto giorni fa in Comune, il secondo di questo tipo in Italia dopo quello firmato per l’area Ex Pratilia. A siglare l’intesa, i sindacati compatti, i vertici di Esselunga, la ditta appaltatrice (la SA-Fer Spa) e l’Amministrazione in qualità di supervisore. Tra gli obiettivi previsti, l’assunzione di lavoratori disoccupati della zona e il rispetto degli standard di sicurezza. Ma soprattutto la possibilità di intervenire preventivamente in caso di inadempienze.
“Abbiamo individuato un referente istituzionale di Esselunga – rimarca Francesco Romano, Feneal-Uil – che ci permette di monitorare tutta l’attività edile e non edile all’interno del cantiere e di confrontarci sull’andamento dei lavori. Se ci dovessero essere dei mancati pagamenti ai dipendenti, abbiamo la possibilità di contrattare direttamente all’interno del cantiere stesso le possibili risoluzioni al problema e, quindi, di fare fino in fondo la nostra parte evitando per quanto possibile vertenze o altro”.
“Ci risulta che nell’appalto che verrà fatto in viale Galilei – spiega Enrico Menici, Filca-Cisl -, su cinque capannoni, tre saranno impiegati per Esselunga e due per un’altra società che costruirà nelle immediate vicinanze una sorta di altro piccolo centro vendita in dialogo col supermercato. Vorremmo pertanto prendere contatti anche con questa seconda realtà e proporle di siglare il solito accordo preventivo: non esistono dipendenti di serie A e serie B e poiché tutti si troveranno a lavorare gomito a gomito in questi mesi, ci piacerebbe estendere le garanzie del contratto anche a questo gruppo di persone”.
Giulia Ghizzani