E’ partito oggi il progetto “Accoglienza straordinaria e impegno civile”, che vede i profughi ospiti nel Comune di Prato impegnarsi in attività di volontariato. “È un modo per restituire qualcosa alla comunità che ci sta aiutando” dicono i richiedenti asilo.
Venti profughi si mettono al servizio della città e prestano la loro opera di volontariato per pulire giardini e fornire un aiuto nelle attività dell’Emporio della Solidarietà e dei circoli Arci. È partito oggi il progetto “Accoglienza straordinaria e impegno civile”, rivolto ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale accolti nelle strutture di emergenza del Comune di Prato.
Sedici di loro si occuperanno di pulizia di aree verdi sulle piste ciclabili comunali. Sono riconoscibili per le pettorine arancioni con la scritta “VOLONTARIO – Accoglienza e Impegno Civile” e vogliono essere riconosciuti.
I profughi vengono da vari Paesi e hanno storie difficili alle spalle. Alcuni sono originari del Ghana, ma vivevano in Libia e il loro viaggio verso l’Italia non è stata una scelta.
Qasimali, 25 anni, viene dal Pakistan; ha perso il padre in una terra segnata da guerre civili, infiltrazioni terroristiche e conflitti tra sciiti e sunniti. É fuggito in Libia e poi è arrivato in Italia. Anche lui è in attesa del riconoscimento dell’asilo politico. Da oggi darà una mano ai ragazzi del servizio civile che lavorano all’Emporio della Solidarietà.
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