Ha fatto discutere a lungo la politica locale, diventando oggetto di recriminazioni tra l’ex Giunta Cenni e le amministrazioni di centrosinistra precedenti. Oggi un primo punto fermo sul caso Swap. E’ stata pubblicata infatti la sentenza della Corte di Londra: il giudice ha dato ragione al Comune di Prato portato in giudizio da Dexia Crediop dopo che nel 2011 l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Roberto Cenni aveva annullato con atti amministrativi gli swap stipulati dal Comune.
La banca sosteneva che tali atti erano nulli e i contratti derivati ancora in vigore, chiedendo quindi che il Comune onorasse tutti i pagamenti (sospesi dal dicembre 2010) con gli interessi. Dopo quattro anni di processo il giudice ha dichiarati nulli i sei contratti dei derivati riscontrando la violazione dell’articolo 30 del Testo Unico della Finanza che prevede, per tutti i contratti finanziari fuori sede, un periodo di sette giorni per esercitare il diritto di recesso. Tale clausola deve essere prevista all’interno di tutti i documenti del contratto, ma in realtà non erano mai espressi nella documentazione fornita da Dexia Crediop né esplicitati verbalmente.
Oggi in udienza Dexia Crediop ha chiesto il permesso di appellarsi, come previsto dalla procedura inglese, ma il giudice ha rigettato. Non è dato sapere se la banca si rivolgerà alla Corte di appello.
Il Comune di Prato è stato assistito dall’avvocato Germana Lo Iacono Smith dello studio legale inglese Seddons Solicitors.
Gli swap sono strumenti finanziari che fanno parte della “famiglia” dei “derivati”.
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