C’è il pub a km 0, il design di interni con materiali tessili di filiera corta e persino l’etilometro blocca-auto. I futuri manager pratesi sembrano proprio avere stoffa. Tutto merito del progetto “EYE”, il programma di formazione all’imprenditorialità giovanile che ha reso protagonisti 50 allievi delle scuole superiori.
Workshop con professionisti e dirigenti alternati a incontri e visite in azienda: il corso ha unito teoria e pratica nell’ottica di promuovere la cultura del fare impresa e incentivare lo sviluppo di start-up sul territorio. I “baby” dirigenti che hanno aderito all’iniziativa – arrivata alla quarta edizione – hanno tutti tra i 16 e i 18 anni.
“La nostra è una App che permette all’utente di conoscere i locali e gli eventi della città in cui si trova attraverso il proprio dispositivo mobile – spiega Mohamed Salah Jebali del Gramsci-Keynes -. Con questo sistema ci potremo non solo fare un’idea degli eventi in programma ma anche acquistare i biglietti di ingresso o le consumazioni. Attraverso un codice di riconoscimento, il buttafuori scansionerà l’acquisto e avremo la possibilità di entrare senza file o utilizzo inutile di carta per la stampa dei ticket”.
“Abbiamo pensato a un pub a km zero da aprire qui in città – racconta Cristian De Luca, studente del Datini -. Lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze porterà un notevole afflusso di stranieri a Prato. Cosa c’è di meglio, allora, di un’attività che mette a disposizione della clientela i prodotti della zona, le eccellenze in campo eno-gastronomico?”.
Non solo idee, però. I giovani allievi hanno avuto la possibilità di sviluppare e approfondire anche un’altra serie di aspetti legati al proprio progetto: dall’accesso ai finanziamenti bancari agli obblighi da rispettare con i lavoratori e le amministrazioni locali; dalle strategie per far diventare redditizia l’azienda all’importanza di operare all’insegna dell’etica.
“Il nostro progetto – rimarca Diana Avadani del Dagomari – cerca di dare una risposta al problema dei morti sull’asfalto a causa di alcol. Abbiamo pensato di ideare un etilometro integrato nell’auto che obbliga il conducente a soffiare nel dispositivo prima di accendere il veicolo. Se l’apparecchio non rileva la presenza di alcol, l’auto parte. Altrimenti il mezzo si blocca, impedendo al guidatore di mettersi in strada in condizioni alterate e potenzialmente pericolose”.
Iniziata a gennaio di quest’anno, l’esperienza si concluderà ufficialmente a settembre. Agli studenti che si sono distinti, sono stati assegnati 12 stage da imprenditore: due settimane per vedere e capire la vita del manager moderno, affiancarlo e leggere il funzionamento di un’attività professionale.
“Siamo orgogliosi di riproporre questo percorso – commenta il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Pratese-Confindustria Prato Francesco Marini -. I ragazzi hanno inventiva e talento. L’importante è crederci e rischiare. I primi risultati si sono già avuti: basti pensare che alcuni studenti delle passate edizioni hanno aperto già la loro attività. E si parla di allievi molto giovani, di 17 o 18 anni. Questo ci spinge ad assere positivi e fiduciosi. Il distretto è ancora vivo”.
Giulia Ghizzani