28 Giugno 2015

Consulente del tribunale di Prato brevetta un protocollo contro le malattie da metalli e fonda una cooperativa di impianti dentali


Si chiama Bio-Inerzia ed è una cooperativa molto particolare, forse unica nel suo genere. Si occupa di produzione, ricerca e sperimentazione di impianti dentali, dei dispositivi protesici e tutti quegli oggetti costruiti in lega nobile resi bioinerti con il protocollo Ttsvgel. La cooperativa è nata nei giorni scorsi a Prato e si pone come obiettivo quello di eseguire corsi pratici-teorici e convegni informativi, formativi pubblici e professionali nell’ambito della filosofia olistica.

Il punto centrale della sua attività è l’uso di particolari leghe metalliche, dette appunto “leghe nobili”, in grado di essere sottoposte ad un particolare trattamento che ne rende inerte le superfici, garantendo, con infinita stabilità nel tempo, l’assoluta impossibilità di interazioni tra i materiali metallici ed i tessuti biologici che con i quali questi entrano in contatto.

Questo è quanto prevede il protocollo Ttsvgel, un brevetto del quale è titolare Rosario Muto, presidente della cooperativa ed esperto in materiali dentali e protesi in genere. Muto è anche consulente tecnico del Tribunale di Prato ed autore del libro “Malati di Metalli”, edito lo scorso anno. Un testo impegnativo, suddiviso in due tomi, attraverso il quale viene spiegato come e perché i metalli interferiscono con la nostra salute, finendo per essere causa di molte nostre patologie che mettono a rischio la nostra salute ed il nostro benessere. Queste interazioni tra metalli e tessuti, si scoprono essere talvolta causa di disturbi postumi come rigetti, semplici allergie, disturbi posturali, cefalee e molto altro, facendo sì che i pazienti debbano sottoporsi ad interventi di rimozione e sostituzione.

A far parte di “Bio-Inerzia” c’è anche Michele Ingrassia, odontotecnico trapanese che, col il suo laboratorio, ha da tempo avuto modo di sperimentare con successo questo protocollo. Una esperienza questa che lo ha spinto a prendere un aereo ed a raggiungere Prato per aderire al progetto.

I promotori fanno sapere che la cooperativa è aperta a nuove adesioni. Chi fosse interessato può contattare Rosario Muto (questa è la sua pagina Facebook).