Il primo tentativo di affittare i fondi commerciali di via Cairoli è andato fallito e la Provincia, proprietaria dei locali al piano terra di Palazzo Banci Buonamici, ci riprova con un secondo bando. Si tratta dei fondi – ai civici 4-6-8-10-12 – occupati fino al 2012 dalla profumeria Lyliox e da allora sfitti, le cui vetrine sono state coperte con cartelloni turistici.
La Provincia ha prima tentato di metterli in vendita assieme ad altri fondi commerciali, poi ha proposto l’affitto del fondo suddivisibile in due porzioni. Adesso i 184 metri quadrati complessivi sono ripartiti in tre diversi fondi, che potrebbero fruttare alla Provincia 20.640 euro l’anno per otto anni, rinnovabili per altri otto.
Le richieste per i tre fondi di via Cairoli
Il primo negozio, comprendente i civici 10-12, è esteso 45 mq con un affitto a base d’asta di 450 euro.
La seconda porzione, corrispondente ai civici 6-8, da cui si entra attualmente è composta di 85 mq al piano terra e 24 mq al piano interrato. L’affitto mensile proposto è di 970 euro.
Il terzo fondo, al civico 4, è una stanza di 30 metri quadrati messa a gara a 300 euro mensili.
Sarà possibile presentare le domande entro il 25 giugno: otterrà i fondi chi si offrirà di pagare il canone di affitto più alto rispetto a quello posto a base d’asta, senza possibilità di ribasso.
Vendite congelate per gli altri negozi di Palazzo Banci Buonamici
Intanto, è tuttora sospesa la vendita degli altri spazi commerciali di via Ricasoli che la Provincia ha messo all’asta nel luglio 2014.
Ad agosto hanno trovato un acquirente il bar Datini e il bar Buonamici (riscattati dagli attuali gestori), Tezenis, Original Marines e Segue. Ma trattandosi di beni vincolati, per poter procedere con il rogito notarile e la vendita vera e propria, occorre il via libera della Sovrintendenza ai Beni Culturali che a distanza di quasi un anno si fa ancora attendere e dovrebbe arrivare entro l’estate.
Se tutte le vendite andassero a buon fine, la Provincia incasserebbe 1 milione e 619.500 euro, rispetto a una base d’asta di 1,9 milioni, che comprendeva anche due fondi per cui non sono arrivate offerte.
Dario Zona