“Siamo a metà dell’opera di restauro”, spiega il sindaco di Vaiano Primo Bosi, “Il progetto è complesso e ambizioso, ma stiamo lavorando perché la Badia di S. Salvatore e il suo nuovo Museo ci consentano di reinventare l’economia della valle del Bisenzio. Con la crisi del tessile il nostro territorio è in cerca d’identità e la Badia può essere il volano della svolta verso un mondo nuovo, quello del turismo. Già se ne cominciano a vedere i risultati”.
L’inaugurazione ufficiale del Museo, prevista per dopodomani, 30 maggio, slitta però a causa di imprevisti che non avrebbero consentito al vescovo di Prato Franco Agostinelli di partecipare. Si terrà probabilmente ai primi di luglio in contemporanea con l’inizio delle Notti dell’Archeologia 2015 per cui sono già calendarizzate speciali visite guidate anche notturne.
Questo fine settimana si svolgeranno in ogni caso tutte le iniziative collaterali previste, così come quelle di martedì 2 giugno. Iniziative che rientrano, peraltro, nei progetti della Regione Toscana Amico Museo 2015, nonché nei programmi di A tavola con i grandi, le case della memoria per EXPO 2015 promossi dalla Associazione Nazionale Case della Memoria.
Si comincia dunque sabato 30 maggio, alle ore 16, con una doppia visita guidata sui temi dell’alimentazione e della gastronomia storica: prima al Museo della Badia (cucina e refettorio), quindi alla Casa della Memoria di Savignano, dove visse lo scultore Lorenzo Bartolini. Domenica stesso appuntamento iniziale, per poi trasferirsi a Villa del Mulinaccio, casa del navigatore Filippo Sassetti. Qui, alle 18, concerto del duo Les Aspens (Carlotta Vettori al flauto, Marta Poggesi al piano). Il 2 giugno, infine, conferenza – concerto alla Badia (ore 17,30) dedicata al canto gregoriano con le Corali S. Maria a Colonica di Prato diretta da don Romano Faldi, e Corte Bardi di Vernio diretta da Elisabetta Ciani. Segue visita guidata al Museo.
I risultati degli scavi archeologici e il bilancio (risparmioso) dei restauri
La Badia, vale ricordarlo, negli ultimi due anni è stata teatro di una campagna di scavi condotta dalla cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze (coordinatrice Francesca Cheli, direttore scientifico il professor Guido Vannini), grazie ai quali sono stati rinvenuti importanti reperti dell’insediamento benedettino – vallombrosano che in futuro saranno esposti nel Museo accanto alla ricca collezione di maioliche medievali, oggetti, e paramenti sacri.
I restauri, progettati dagli architetti Riccardo Dalla Negra e Roberto Lupi con il geometra del comune di Vaiano Mario Galli, hanno interessato in particolare l’antico refettorio, la grande cucina e la parte esterna del complesso. La ditta appaltatrice Pro.Mu Restauri Artistici di Viterbo ha concluso i lavori in 485 giorni.
Dei 684 mila euro stanziati, coperti con fondi del bilancio comunale e con contributi della Provincia di Prato e della Regione Toscana, ne sono stati spesi 428 mila e il sindaco Bosi confida che la Regione conceda i 256 mila risparmiati per restaurare anche i restanti locali del piano terra destinati all’ampliamento del percorso museale. I volontari dell’Associazione Pro Museo della Badia, presieduta da Adriano Rigoli che è anche il coordinatore del Museo, ha invece contribuito con 15 mila euro a finanziare gli scavi archeologici.
“E’ stato fatto tutto con molta professionalità e ne siamo soddisfatti”, dice il sindaco, “Del resto la nostra comunità tiene molto alla Badia dove sono state trovate anche vasche del Trecento che dimostrano quanto antica sia l’industria tessile della vallata. La riconversione al turismo è però una necessità vitale. Già vengono organizzate gite di pellegrini che da Firenze si fermano a Prato, quindi a Vaiano e Vernio. Dobbiamo fare in modo di essere ancora più attrattivi”.