5 Maggio 2015

Regionali 2015: presentati i candidati de “Il Popolo Toscano”, la lista civica a sostegno di Enrico Rossi


Una Prato libera dalla violenza, solidale e concreta. Sono i tre capitoli in cui si divide il programma elettorale presentato dai sei candidati pratesi de “Il Popolo Toscano – riformisti 2020”, l’unica lista civica che sostiene la candidatura, insieme al Pd, di Enrico Rossi a presidente della Regione. Una lista – “antagonista alla sinistra radicale” – che racchiude personalità diverse e variegate, in parte con trascorsi nel partito socialista e nell’Udc e in parte espressioni di natura civica: c’è Adriana Baldini, assicuratrice con un passato da imprenditrice e commerciante; Canio Cillo, pensionato ed ex dipendente Finmeccanica; Khadija El Aoufy, ventitrenne marocchina, laureata in infermieristica e allenatrice di atletica; Carlo Iannelli, avvocato ed ex Presidente dell’associazione ciclistica pratese “1927”. E poi ancora Annalisa Fiaschi, dipendente del Ministero delle Finanze, alla sua prima esperienza politica, ed Enrico Mencattini, medico fiorentino, attivo da anni nel panorama politico pratese e con un trascorso nell’Udc. Tutti con la voglia di portare un contributo e rimettere Prato al centro delle scelte decisionali.

“Il Pd a livello regionale non ha ancora risolto molte questioni aperte che, invece, i numeri potrebbero consentirgli di fare – ha spiegato proprio Mencattini -. Noi vogliamo un partito riformista nella linea anche di Renzi, una linea innovativa che questo Paese ormai da tempo chiede. E pensiamo ci sia bisogno di questo rinnovamento anche a livello regionale”.

Il programma dei riformisti parla, prima di tutto, di integrazione e legalità: è necessario, dicono, favorire l’accoglienza purché questa vada di pari passo al rispetto delle regole e della vita umana. Sì, quindi, al mantenimento dei controlli nelle fabbriche e al loro potenziamento per garantire condizioni di lavoro più eque. Altre voci, il rilancio del turismo e il potenziamento delle infrastrutture.

“Prato – ha proseguito Mencattini – deve tornare protagonista dell’area vasta. Servono collegamenti più veloci. La tramvia non può fermarsi a Campi Bisenzio, deve invece arrivare fin qui per agevolare gli spostamenti. Anche gli scambi ferroviari devono essere incrementati e non solo raccontati”.

Per concludere il nodo sanità, di cui i riformisti evidenziano carenze e criticità. A cominciare dalla sottostima dei posti letto del nuovo ospedale.

“Pensiamo che il nuovo ospedale sia stato tarato sulla base di un’utenza più bassa di quella reale. E soprattutto a Prato, più che in altre zone, mancano strutture a livello territoriale. Solo per fare un esempio, la mitica Casa della Salute: se la vogliamo dobbiamo crearla. Vogliamo insomma – ha concluso sempre Mencattini – una sanità di tipo universalistico e non residuale”.

Giulia Ghizzani

 

 

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