26 Maggio 2015

Peretola, il Comune presenta le osservazioni alla Regione ma non al Ministero dell’Ambiente


Il Comune e la Provincia di Prato hanno presentato alla Regione le osservazioni alla Valutazione di impatto ambientale (VIA) della nuova pista di Peretola. I rilievi al progetto di Adf saranno adesso valutati dalla Regione che ha facoltà di esprimere un parere consultivo nell’ambito della procedura aperta dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 23 marzo e che si concluderà entro i prossimi 90 giorni.
La giunta Biffoni ha scelto dunque di passare attraverso la Regione e di non presentare le osservazioni direttamente al Ministero dell’Ambiente, come invece hanno fatto altri Comuni (Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Calenzano e Lastra a Signa), e altri soggetti tra cui Università di Firenze, Acf Fiorentina, Coordinamento dei Comitati per la Salute della Piana e Consorzio di Bonifica Medio Valdarno.

La Regione – i cui strumenti urbanistici divergono rispetto al progetto di Adf (2 km di pista, anziché i 2,4 approvati da Enac) – ha adesso trenta giorni per esprimere il proprio parere dopo aver acquisito le osservazioni degli enti locali. I Comuni che hanno scelto di inviare i propri rilievi a Roma vedranno valutate direttamente le proprie osservazioni dalla commissione ministeriale di VIA a cui spetterà l’ultima decisione. Tre le possibilità: la richiesta di Adf potrà essere accolta se la documentazione sarà ritenuta esauriente; verrà respinta in caso siano accertate gravi carenze negli studi presentati; la terza possibilità è una richiesta di integrazioni. In questo caso il tempo per arrivare alla chiusura della pratica viene sospeso per 45 o 60 giorni.
Un analogo pronunciamento è atteso da parte del Ministero per i Beni culturali. In caso di doppio via libera, sarà siglato il decreto di compatibilità ambientale a firma congiunta tra i due ministeri, mentre se uno dei due ministeri dovesse bocciare il progetto, la questione sarebbe sottoposta alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Una volta conclusa la procedura di Via, l’iter prevede che Enac convochi la Conferenza dei servizi sulla compatibilità urbanistica, alla quale parteciperà anche il Comune di Prato.

Le osservazioni presentate dal Comune alla Regione
I rilievi mossi dagli uffici tecnici del Comune di Prato alla VIA di Adf riguardano sia aspetti di inquinamento acustico e ambientale, sia questioni urbanistiche, a partire dall’incoerenza sulla lunghezza della pista tra il progetto di Adf (tracciato di 2,4 km) e quello approvato dalla Regione in sede di VAS (lunghezza massima della pista, pari a 2 km).
Sul piano ambientale, vengono segnalati impatti sulle rotte migratorie dell’avifauna, mentre sono ritenute deficitarie le indagini sulle conseguenze sanitarie dell’opera. “La Valutazione di impatto sanitario presentata da Adf – si legge nelle osservazioni del Comune – non prende a riferimento il territorio pratese pur essendo interessato dal sorvolo degli aerei, sia in fase di decollo (con quote che vanno dai 600 m ai 1000 m) che si atterraggio (quote che interessano i centri abitati da 550 m a 300 m al confine con Campi Bisenzio)”.
Il Comune chiede pertanto integrazioni alla Valutazione di impatto sanitario, e che quest’ultima sia preceduta da un processo partecipativo ai sensi della legge regionale 46/2013. A fronte di queste carenze, il Comune chiede espressamente alla Regione opere compensative ambientali mirate a bilanciare il notevole apporto di inquinamento da circolazione stradale, mediante il potenziamento e/o implementazione della mobilità su ferro.
Su quest’ultimo punto verte un altro rilievo mosso dai tecnici comunali: nel piano nazionale degli aeroporti, essendo Peretola classificato come scalo “strategico”, deve possedere alcuni requisiti: fra quelli legati alla sostenibilità ambientale, occorre che l’aeroporto sia accessibile su ferro almeno dal 30% degli utenti. Il Comune di Prato chiede che lo studio presentato dimostri di soddisfare questo requisito.

I tecnici sottolineano inoltre la mancanza di un piano di monitoraggio dello stato di salute della popolazione residente nelle aree interessate dai voli e l’assenza di una mappatura acustica aeroportuale applicata al territorio di Prato per permettere una valutazione corretta dell’impatto acustico. “Lo studio di impatto ambientale presentato dal proponente non prende in considerazione le ricadute sul suolo, sul sottosuolo e sulla falda degli inquinanti prodotti dagli aerei in atmosfera…”. A mancare – secondo quanto evidenziato dal Comune di Prato – sono anche indicazioni sulla gestione delle terre e rocce da scavo. I dubbi riguardano poi la valutazione dello scenario di mobilità post-realizzazione del nuovo aeroporto: “Come viabilità aggiuntiva rispetto a quella esistente o in fase di realizzazione, è stata prevista esclusivamente la strada perimetrale della pista, in grado di collegare l’Osmannoro (via Pratese) con la Mezzana-Perfetti-Ricasoli, dopo aver compiuto il periplo della superficie di volo. Un elemento che non risulta considerato nelle simulazioni proposte è rappresentato dalla futura linea tramviaria n. 4. Si chiede pertanto al proponente nello svolgimento dei nuovi approfondimenti comparativi di considerare anche questo elemento, al pari di eventuali altre opere integrative al sistema viario della piana, che con l’eliminazione dello svincolo di Sesto sulla A11, appare deficitario soprattutto di collegamenti monte/valle e verso Ovest”.

Leggi le osservazioni dell’Ufficio urbanistica del Comune di Prato.

Leggi le osservazioni dell’Ufficio Ambiente del Comune di Prato.

Dario Zona

 

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