26 Maggio 2015

Nuova Provincia, ecco come sarà: il consiglio approva il nuovo Statuto


L’assemblea di palazzo Buonamici ha approvato ieri pomeriggio all’unanimità il nuovo Statuto della Provincia che ridefinisce competenze, organizzazione e obiettivi dell’amministrazione alla luce delle trasformazioni indotte dalla legge.
Secondo lo Statuto come ente di area vasta la Provincia avrà un ruolo di coordinamento e sostegno per i Comuni e di concertazione con altri enti di governo di area vasta, ai consiglieri il presidente potrà affidare delle deleghe per coadiuvarlo nelle specifiche materie e sarà il Consiglio provinciale ad approvare il regolamento per il funzionamento di uffici e servizi.
Intanto il presidente della Commissione che ha lavorato sullo Statuto, Tommaso Bertini, apre il dibattito sul futuro, lanciando la prospettiva dell’Unione provinciale dei Comuni, in grado di rappresentare le istanze anche degli enti più piccoli e avere un ruolo efficace ai tavoli regionali e d’area vasta.
E’ stato il presidente della Provincia Matteo Biffoni a presentare il nuovo testo, sottolineando il “lavoro complesso e puntuale della Commissione e l’attenta revisione dell’assemblea dei sindaci per consegnarci uno strumento tagliato sulle competenze e sul ruolo dell’ente, che costituirà un vantaggio, soprattutto in un momento particolarmente delicato dal punto di vista amministrativo e finanziario”.
Tommaso Bertini (Pd), che ha scritto una dettagliata relazione sul lavoro della Commissione, ha sottolineato che “si tratta di un punto di partenza per affrontare le tematiche riguardanti le attuali competenze della Provincia. Ma soprattutto è necessario interrogarsi su come coniugare l’esigenza di razionalizzazione amministrativa, che è l’obiettivo della legge, all’efficacia nel dare le risposte che i cittadini si aspettano. L’idea dell’Unione provinciale dei Comuni – continua il presidente della Commissione – va in questa direzione, costruire un soggetto adeguato a gestire trattative sui tavoli istituzionali regionali e d’area vasta, ma che tenga conto delle istanze di tutti i territorio e sviluppi un’azione che restituisca credibilità agli amministratori soprattutto dei piccoli Comuni che da soli non riescono a rispondete ai bisogni delle proprie comunità locali”. Il capogruppo Pd Alberto Vignoli ha sottolineato che quello dello Statuto sia un passaggio fondamentale per dare nuova vita all’ente nell’interesse dei cittadini. Adesso dovremo mettere mano ai regolamenti, a partire da quello che riguarda il funzionamento del Consiglio stesso”. Emanuele Pacini (Pd) ha ricordato il molto lavoro portato avanti dalla Commissione insieme al segretario e agli uffici e il buon risultato raggiunto.
Anche Andrea Bonacchi per “Forza Prato” ha parlato dell’importanza di “un fondamento normativo nuovo per questo strano ente partorito dalla riforma Del Rio. L’auspicio però è che si rivaluti con la necessaria attenzione la legge approvata con troppa fretta”. Infine Roberto Cenni di “Per Prato” ha criticato il “trasferimento di funzioni dalla Provincia alla Regione imposto dalla legge perché la gestione si allontana dal territorio e dalle istanze dei cittadini”.
Al nuovo testo hanno lavorato il presidente della Commissione designata dal Consiglio provinciale Tommaso Bertini e i cinque componenti Alberto Vignoli, Emanuele Pacini, Emiliano Citarella, Andrea Bonacchi e Roberto Cenni.
In sintesi al Consiglio viene affidato parte del ruolo esecutivo e gestionale con l’approvazione del regolamento per il funzionamento degli uffici e dei servizi (un compito che in precedenza era attribuito alla giunta). In particolare i consiglieri provinciali titolari di deleghe affiancano presidente e vicepresidente nelle funzioni di indirizzo e sovrintendenza, propongono e seguono l’iter dei provvedimenti e collaborano con gli uffici e con l’esterno. All’assemblea dei sindaci viene affidato il ruolo di camera di concertazione e quello di controllo, attraverso una una Commissione di garanzia composta da due sindaci e un consigliere di opposizione. Con l’articolo 27 viene istituita la Commissione provinciale Pari opportunità con le funzioni di promuovere azioni positive ovunque vi siano condizioni di disparità, di sensibilizzare la popolazione e di contrastare la discriminazione in ambito familiare e lavorativo. Confermato il difensore civico territoriale, che anche attualmente opera tramite convenzioni con i Comuni.

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