Nell’ambito di un controllo di sicurezza stradale, una pattuglia motociclistica della polizia municipale di Montemurlo ha fermato un cittadino italiano che stava guidando il ciclomotore con in testa un casco non omologato, di quelli comunemente chiamati a “scodella” o “leggero”, la cui forma non copre tutta la testa, riconoscibile per un’etichetta con riportate le lettere “DGM”. “Mettersi un casco del genere, in caso di caduta, non serve a niente perché non è assolutamente idoneo alla protezione della testa. Il casco era in vendita fino al 2001 e dal 12 ottobre 2010 ne è vietato l’uso” afferma il comandante della Polizia municipale, Gioni Biagioni.
Il motociclista, un uomo di 58 anni, è stato sanzionato anche perché non aveva con sé la patente di guida, la carta di circolazione, mentre il veicolo è risultato non assicurato. Risultato: multa di 954 euro, ciclomotore sottoposto a fermo per sessanta giorni e a sequestro finché il motociclista non pagherà l’assicurazione. Al termine del periodo di sequestro il casco prenderà la strada dell’inceneritore perché non è più a norma e rappresenta un pericolo per i conducenti dei veicoli a due ruote.
Per verificare se il casco è omologato occorre guardare all’interno se è presente un’etichetta bianca con la dicitura “E” seguita da un numero e da altri dati. “Il fenomeno non è molto diffuso tra i giovani, che hanno preso consapevolezza dell’importanza del casco anche grazie all’educazione stradale, ma riguarda principalmente la fascia over 50 che magari non sono aggiornati sulle nuove norme del codice della strada, lo indossano, magari in buona fede, sottovalutando la pericolosità del gesto”, conclude Biagioni.
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