Avrebbe dovuto sburocratizzare il sistema e abbattere, almeno nelle intenzioni del Governo, i costi intermedi. Invece il rompicapo del modello 730 precompilato sta facendo registrare, paradossalmente, un aumento degli accessi ai Caf convenzionati. Colpa anche delle pesanti sanzioni in cui il privato cittadino incorre in caso di dichiarazioni infedeli: un rischio non così raro, visto l’elevato numero di errori che dal 15 aprile scorso si stanno registrando sul portale. Errori frutto della montagna di informazioni che l’Agenzia delle Entrate si è trovata a gestire in via telematica.
“Ci sono molte persone che ci stanno contattando perché sono disorientate da questa operazione di 730 precompilato – spiega Giovanni Dami, responsabile di Confartigianato Persone Prato -. Molti utenti non riescono ad accedere al sito oppure hanno difficoltà nel modificare, valutare o intervenire sui dati già precaricati. Gli errori riscontrati vanno dai dati sugli affitti degli immobili a quelli sulle polizze di assicurazione personale. O ancora, i dati dei sostituti d’imposta, i bonus per la ristrutturazione degli immobili o i contributi per le colf, solo per fare alcuni esempi”.
In vista del 7 luglio, limite per la consegna della dichiarazione dei redditi, sono quindi molti – se non la maggior parte – coloro che hanno preferito affidarsi a un Centro di assistenza fiscale: per chiudere la partita col Fisco, i cittadini possono infatti rivolgersi a personale esperto ed essere così sollevati da eventuali multe per inesattezze.
“Il Caf Confartigianato – rimarca Dami – è a disposizione dei contribuenti. Nel caso in cui la dichiarazione venga presentata tramite i nostri consulenti il cittadino non dovrà preoccuparsi delle sanzioni. Qualora si verificassero errori di compilazione sarà il Caf a risponderne direttamente”.
Altro capitolo, poi, quello sulle pensioni. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato una parte della Legge Fornero, il Governo è al lavoro per risolvere il nodo rimborsi. In attesa dell’apposito decreto, si moltiplica il tam tam di indiscrezioni e la richiesta di chiarimenti. Già dalla prossima settimana, Confartigianato sarà al lavoro per assistere i pensionati e offrire loro supporto e consulenza nella procedura.
“Hanno diritto al rimborso tutte quei pensionati che sono titolari di un assegno di un importo superiore a tre volte il trattamento minimo, sono circa 1.410 euro lordi. Tutte queste persone potranno avanzare una domanda amministrativa presentandosi agli sportelli del nostro patronato o chiedendo informazioni telefonicamente”, precisa ancora il responsabile di Confartigianato Persone.
Sulla tempistica non resta, infine, che aspettare i provvedimenti siglati a Roma ma in questo senso non dovrebbero esserci spiacevoli sorprese.
“Si tratta di crediti previdenziali – conclude Dami – e di pensioni, con una prescrizione quindi di almeno tre anni. Su questo ci sentiamo già di rassicurare i pensionati”.
Giulia Ghizzani