Alcol sulle strade provinciali, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. A dirlo sono i dati sui sinistri rilevati dalla Polizia municipale. Numeri che tracciano i contorni di un fenomeno da monitorare: circa il 6% degli incidenti registrati a Prato e nelle zone limitrofe è causato, infatti, dall’uso di bevande alcoliche e in più della metà dei casi al volante ci sono ragazzi sotto i 30 anni.
“Può sembrare una percentuale bassa – precisa il comandante della Polizia municipale Andrea Pasquinelli – ma c’è un altro elemento che non deve essere sottovalutato. Si tratta di sinistri che generalmente hanno conseguenze più gravi rispetto a incidenti, per così dire, normali. In più, i sinistri alcol-correlati sono spesso associati a comportamenti illeciti collegati, come la fuga o l’omissione di soccorso e via dicendo”.
Non è un caso che le cifre siano emerse durante la cerimonia conclusiva del progetto “Alcol e Responsabilità”. Quest’anno sono stati 4.600 i ragazzi che hanno preso parte ai 14 incontri nelle scuole medie e superiori del territorio, appuntamenti tenuti dagli agenti dell’unità operativa Educazione Stradale.
“E’ un impegno che il Comune porta avanti da molti anni – ricorda il sindaco Matteo Biffoni -. Abbiamo intenzione di ampliare questo percorso perché crediamo che la formazione dei nostri ragazzi su tutti questi aspetti sia fondamentale”.
Il format si è avvalso del contributo di specialisti e delle testimonianze, toccanti, di due mamme – Agata Dainotto e Carla Michelini – che hanno perso i figli in incidenti stradali.
“Non è facile, ogni volta, parlare delle nostre storie perché significa rivangare il passato e ripercorrere i momenti più brutti della nostra vita – ripetono le mamme, presidenti di due associazioni nate dopo la tragedia -. Questo progetto è però un incentivo ad andare avanti, affinché altri genitori non debbano passare quello che abbiamo passato noi”.
Parte integrante del format, poi, un concorso di idee che ha chiesto agli alunni di realizzare un breve spot sui temi trattati. Ad aggiudicarsi il primo posto, una squadra di cinque ragazze del liceo Copernico – già vincitrici della scorsa edizione – con il lavoro dal titolo “L’unica parola da ricordare è responsabilità”.
“Il gesto di spazzare via, come si vede nel video, i bicchieri sui quali sono scritte alcune parole negative, come ‘alcol’, ‘morte, ‘sballo’ – sottolineano Isabella Giusti, Zoe Salvestrini, Gaia Frosini, Aurora Bernardo e Elisa Rizzelli – sta a rappresentare la nostra voglia di rispettare la vita e soprattutto l’intenzione di adottare comportamenti che rispondano soltanto a un senso di responsabilità. Bere non è un gioco e non vogliamo che le vite dei giovani, magari per una serata tra amici, finiscano drammaticamente sull’asfalto”.
Giulia Ghizzani
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