Niente ritardi nell’erogazione gratuita del farmaco anti epatite C a tutti i pazienti che ne hanno bisogno: “Dare il farmaco a tutti è un investimento sia per la salute e la qualità di vita dei pazienti, sia sul piano economico, perché eradicare il virus consente di evitare tutte le spese future derivanti dal trattamento della malattia”.
Queste le conclusioni del Consiglio Sanitario Regionale, convocato ieri pomeriggio in assessorato, per esprimersi sulla decisione della Giunta di dare gratuitamente il farmaco a tutti i pazienti. Il Consiglio Sanitario Regionale è l’organismo tecnico consultivo della Giunta e del Consiglio Regionale, istituito per assicurare scelte responsabili e consapevoli di promozione e tutela della salute. Presieduto dall’assessore al diritto alla salute, ha come vice presidente il presidente dell’Ordine dei Medici, Antonio Panti, e conta nell’Ufficio di presidenza il direttore generale dell’assessorato, Valtere Giovannini. L’assemblea è composta da professionisti e tecnici del Servizio sanitario regionale.
Nel corso dell’assemblea di ieri, il vice presidente Antonio Panti ha ricordato come, in seguito all’annuncio della decisione della Giunta, ci sono state reazioni negative dell’AIFA (l’Agenzia italiana del farmaco). L’assessore al diritto alla salute ha illustrato il percorso compiuto dalla Regione per arrivare alla decisione di dare gratuitamente il farmaco a tutti: “Una decisione – ha sottolineato – condivisa a livello di sistema. La Toscana vuole curare tutti i suoi malati”.
La delibera approvata lunedì scorso dalla Giunta recepisce il “Razionale per la pianificazione di un programma per il controllo dell’epatite cronica C in Toscana” approvato il 4 maggio scorso dalla Commissione Terapeutica Regionale. Loredano Giorni, responsabile del settore farmaceutica dell’assessorato, ha evidenziato la sicurezza nell’erogazione del trattamento, anche perché è prevista l’istituzione di un Registro regionale in rete, che monitorerà il flusso dati; e il fatto che ora, essendo terminato il monopolio sul farmaco, il mercato libero può abbassare fortemente i prezzi.
La discussione che è seguita ha messo in rilievo: il valore aggiunto dell’approccio terapeutico, che fa sì che i pazienti non arrivino alla fase avanzata e critica della malattia; la richiesta giunta in Regione da parte di tutti i professionisti di portare avanti un programma per il controllo dell’epatite C; il totale consenso di tutti i professionisti che fino ad oggi si sentivano “limitati” e in difficoltà perché le cure ai pazienti non possono essere standardizzate. Le conclusioni sono state, appunto, che non devono esserci ritardi sull’operatività della delibera, che consente di aumentare la quantità di salute; e consente anche notevoli risparmi, perché eradicare il virus significa annullare tutti i costi legati alla cura della malattia negli anni.